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“Impianto fanghi a Terni, l’alternativa c’è e fa risparmiare soldi e inquinamento”

L’intervento di Wwf, Vas Terni ed Europa Verde: con il trattamento in loco tramite microrganismi si può ridurre drasticamente il conferimento dei residuali in discarica

No all’impianto di essiccazione fanghi a Terni. L’alternativa c’è e a salvaguardia dell’ambiente, con il trattamento in loco dei fanghi tramite microrganismi che riducono drasticamente il conferimento dei residuali in discarica, riducendo così da subito l’attuale inquinamento causato dai camion che dai depuratori umbri trasportano ogni giorno i fanghi da acque reflue alle discariche Le Crete, Narni, Foligno, Spoleto.

Si ridurrebbe però soprattutto l’inquinamento futuro dei camion che sarebbero in giro da tutta l’Umbria per trasportare a Terni i fanghi dai depuratori acque reflue per essere essiccati e per poi conferirne i residuali in discarica.

Un esempio di trattamento fanghi con microrganismi c’è già: a Terni, in Asm, dove i fanghi da pulizia dei mezzi di trasporto rifiuti sono stati ridotti praticamente a zero con i microrganismi, tanto che il pozzo che li raccoglie, da cinque anni, non ha più dovuto essere spurgato.

In precedenza, invece, i “fanghi da pulizia” venivano conferiti in discarica come rifiuti speciali, più volte al mese, e con un costo annuo di oltre 100mila euro.

Il vantaggio quindi è anche in termini economici, visto che i costi attuali si aggirano intorno gli 11mila euro annui, contro gli oltre 100mila in precedenza.

È pendente il ricorso al Tar contro l’impianto fanghi, promosso da Wwf e dall’associazione Vas di Terni perché Regione Umbria e Sii hanno costituito opposizione. Regione e Sii che vogliono fare di Terni il centro di trattamento della “mer**” da tutta l’Umbria.

La cosa imbarazzante è che il Comune di Terni, nonostante il polverone che abbiamo sollevato, non si è espresso, probabilmente perché la Regione è dello stesso colore: insomma, la subalternità a Perugia continua.

Abbiamo più volte ribadito che l’alternativa c’è con il trattamento con microrganismi, però in questo modo il Sii non ci guadagnerebbe nulla, quindi è solo una speculazione economica alla faccia dei ternani.

Auri ha già approvato il progetto definitivo e dichiarato la pubblica utilità dell’opera, “dal quadro economico complessivo di oltre 8 milioni di euro”. Insomma, nonostante ci sia un ricorso al Tar pendente, stanno procedendo, come se nulla fosse, con l'iter approvativo.

L’avvocato Valeria Passeri ha presentato istanza di prelievo immediato per sollecitare il giudice affinché anticipi l’udienza di discussione del ricorso. Faremo tutto il possibile per impedirne la realizzazione.

Wwf, Vas Terni ed Europa Verde

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