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Anziani e malati psichiatrici, la Lega: “Carenze e disparità territoriali nell’assistenza e nella cura”

Il gruppo consiliare di Palazzo Spada presenta un atto di indirizzo per mettere in evidenza “la grave situazione sul territorio umbro”

Gruppo consiliare Lega Terni 

Abbiamo presentato in consiglio comunale un atto per rendere pubblica la grave situazione di disparità che si è creata nell’ambito della Asl 2 e della Regione dell’Umbria in merito all’assistenza e alla riabilitazione delle persone anziane nonché nella cura e tutela delle persone con problemi psichiatrici. Attualmente nella Rsa Le Grazie Centro Geriatrico sono utilizzabili solo 47 posti su 75 e ciò in ragione di lavori di ristrutturazione iniziati nel 2017 e mai portati a termine. Questa mancata capacità di accoglienza si riversa soprattutto sulle famiglie meno abbienti che difficilmente possono permettersi di ricoverare i loro anziani nelle residenze protette private e ciò è pesantissimo durante il periodo estivo dove anche il personale deve produrre il massimo della quantità e qualità dell’assistenza e non può essere oggetto di riduzioni.
Da verificare anche la situazione e necessità di valorizzazione della Riabilitazione Intensiva presso la “Domus Gratie” che costituisce un presidio di assoluta qualità nel nostro territorio e non solo.

A tutto ciò si aggiunge un altro campo ancora più delicato ovvero quello della salute mentale ove ci viene segnalato da diverse famiglie che sono state annunciate delle lettere dalla ASL 2, nelle quali facendo riferimento ad una controversa norma regionale originata anni fa, si chiede alle stesse di pagare una parte della retta per l’assistenza nelle comunità terapeutiche ed unità di convivenza. È a conoscenza degli scriventi che tale norma, di dubbia legittimità, poiché la psichiatria è per legge a carico del Servizio Sanitario Nazionale come ribadito da specifica sentenza del Consiglio di Stato, non sia applicata in maniera omogenea nella ASL 2 poiché in altri territori le famiglie già duramente colpite dalla malattia dei loro cari, non sono state chiamate a pagare nulla per le degenze dei propri familiari, salvo giustamente il versamento dell’assegno di accompagnamento.

Abbiamo portato la vicenda in consiglio comunale, insieme agli altri gruppi di maggioranza e di parte della minoranza perché riteniamo che anche l’Amministrazione Comunale possa svolgere un proprio ruolo e assumere posizioni determinate nei confronti di tutti i soggetti pubblici che sono coinvolti e che hanno il dovere di affrontare e risolvere  problemi così rilevanti. Chiederemo di sentire tutte le parti interessate in primo luogo le famiglie, i sindacati, la ASL e le cooperative.

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