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Umbria Pride, iniziativa e polemiche: “Imbarazzo e fastidio. La Regione ritiri il suo appoggio”

Il coordinatore regionale Saimir Zmali del Popolo della Famiglia: “Chiediamo alla Presidente Tesei di ritirare il patrocinio e di non cedere alle pressioni ideologiche di alcuni partiti della sinistra”

Una manifestazione di piazza, in data sabato 25 giugno a Perugia, organizzata per la promozione e la tutela dei diritti. Le associazioni gay, lesbiche, bisessuali, trans* e intersex regionali hanno infatti annunciato il primo Umbria Pride. Del coordinamento fanno parte Agedo Terni, Amelia Pride, Esedomani Terni, Famiglie Arcobaleno e Omphalos LGBTI. Il corteo conclusivo, come anticipato, si terrà sabato 25 giugno e verrà preceduto da un cartellone di eventi, appuntamenti culturali, dibattiti e rassegne organizzate in tutta la regione, per approfondire le tematiche e le rivendicazioni del movimento LGBTI.

Ad intervenire sul tema il coordinatore regionale del Popolo della Famiglia Saimir Zmali che ha dichiarato: “In questi anni cortei delle manifestazioni pride del coordinamento Lgbt non hanno mai mostrato nessuna bellezza nelle strade umbre, se non oscenità, volgarità con tanto di vilipendio alla religione cattolica ed offese a milioni di credenti nel territorio italiano. Non dimentichiamo quel manifesto del Perugia-pride del 2017 che obbligò il sindaco Romizi a ritirare all’evento il patrocinio del Comune di Perugia. Le recenti immagini del pride di Cremona – afferma - in cui è stata nuovamente dileggiata l’immagine della Madonna, confermano che lo stile e l’ispirazione artistica degli organizzatori di questi avvenimenti non sono affatto cambiati”.

Ed ancora: “Con queste premesse avvertiamo un sentimento di imbarazzo e fastidio nel vedere la firma della Presidente Tesei a sostegno di una manifestazione che del “pride” è rimasto ben poco. Ricordo che la presidente Tesei e gli assessori Agabiti e Morroni, oltre ad alcuni Consiglieri regionali, hanno firmato a suo tempo quel manifesto valoriale promosso dal comitato “Difendiamo i nostri Figli” dove, nello specifico, si chiedeva di non sostenere iniziative ispirate alla teoria gender e contro la famiglia naturale; è evidente che il pride umbro va in una direzione totalmente opposta a quel manifesto”.

La richiesta: “Chiediamo alla presidente Tesei di ritirare questo patrocinio, di non cedere alle pressioni ideologiche di alcuni partiti della sinistra ed allo stesso tempo di confermare gli impegni presi prima della sua elezione”.

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