“Migranti, Eurafrica è il cambio di passo necessario e l’unica prospettiva attuabile”
L’intervento di Alternativa popolare: “Il flusso migratorio non può essere arginato ma può e anzi deve essere gestito per restituire dignità a coloro che sono costretti ad abbandonare le proprie terre e creare una sinergia che possa portare benefici ai Paesi accoglienti”
Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa del coordinamento politico di Alternativa popolare sulla questione migranti.
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Destano stupore le dichiarazioni rese dal segretario della Lega di Terni in merito alla complessa
questione migratoria. Chi ha amministrato fino a qualche mese fa la nostra città, con risultati poco felici per la verità, dovrebbe evitare di impartire lezioni in materia: le soluzioni avanzate dal sindaco Stefano Bandecchi sono improntate ad un sano buon senso che affonda le radici nella consapevolezza che la triste realtà dei fatti verificatisi negli ultimi anni, ha inesorabilmente smentito tutte le previsioni compiute dai soloni e dai politicanti ormai noti all’ufficio.
Alla fine degli anni Ottanta l’Italia era la quinta potenza industriale al mondo e dopo più di trent’anni in cui sono state attuate politiche miopi e sciagurate è scivolata nella diciannovesima posizione: le stime di Goldman Sachs predicono un futuro a tinte ancora più fosche in quanto di questo passo, nel 2070, il Paese occuperà la settantanovesima posizione.
Occorre quindi cambiare registro tempestivamente al fine di evitare che il primato possa appartenere al blocco asiatico composto da Cina e Russia, con tutto ciò che ne può conseguire. “Eurafrica” rappresenta quindi quel cambio di passo necessario ovvero l’unica prospettiva attuabile per arginare tale problema ed evitare che l’Europa si trasformi da soggetto politico rilevante a mera
ricca proprietà immobiliare su scala mondiale come soleva dire il compianto professor Antonio Martino.
Il flusso migratorio non può essere arginato, come più volte fantasticato dai soliti noti durante l’ultima campagna elettorale per il rinnovo delle aule parlamentari, ma può e anzi deve essere gestito politicamente con il duplice obiettivo di restituire dignità a coloro che sono costretti ad abbandonare le proprie terre e, allo stesso tempo, creare una sinergia che possa portare benefici ai Paesi accoglienti.