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Venerdì, 19 Aprile 2024
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“Mancano medici di base e direttori per le strutture ospedaliere: le ‘falle’ della sanità a Terni”

Intervento di Sergio Giardinieri, Fipac Confesercenti che parla anche di mobilità attiva: in cinque anni, l’azienda ospedaliera Santa Maria ha bruciato 9 milioni di euro

Alcuni accadimenti in quest’ultimo periodo stimolano qualche breve riflessione sulla sanità dell’azienda Usl Umbria 2 e dell’ospedale di Terni. Solo poche note, giacché la Fipac Confesercenti dell’Umbria sta elaborando uno studio sulla sanità in Umbria che presto sarà portato all’attenzione della comunità.

Ci riferiamo alla prima edizione degli incontri diabetologici ternani, di settembre scorso, organizzata dall’Università degli Studi di Perugia e dalla azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, caratterizzata dalla presenza di ospiti internazionali. Il diabete è una patologia che colpisce oltre 29mila persone in Umbria, il 5% della popolazione compresa tra i 18 e i 69 anni. Guidata fino al febbraio 2020 dal professor Giuseppe Fatati, la struttura di diabetologia, dietologia e nutrizione clinica del Santa Maria di Terni non ha ancora un direttore ma solo un facente funzioni, causa forse la querelle tra medici ospedalieri e universitari, dimenticando che ai primi spetta il compito dell’assistenza e ai secondi quello della didattica e della ricerca, di cui l’assistenza è elemento centrale.

E se il direttore generale della sanità regionale pensa di ridurre la spesa farmaceutica, tra le più alte d’Italia, tagliando i farmaci, pensi a recuperare prima il differenziale sulla spesa farmaceutica: secondo il rapporto OSMED 2022 per gli antidiabetici si ha un costo a terapia di 0,91 euro contro una media nazionale di 0,84 euro.

Ma quella di diabetologia non è l’unica struttura priva di direttore, se è vero che ne mancano almeno dieci. E non mancano solo gli apicali, se lo scorso mese la giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore alla sanità Luca Coletto, ha approvato l’accordo tra la direzione salute e Welfare della Regione e le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale che fronteggia, se necessario, la carenza dei medici di medicina generale facendo ricorso al mantenimento, su base volontaria, all’incarico convenzionale ai medici anche oltre 70 anni. Questo vale per alcune zone montane dell’Umbria ma anche per la Usl Umbria 2 che lamenta carenze per 57 posti vacanti di medicina generale e assistenza primaria, per mancanza di domande dei medici disponibili ad accettare l’incarico vacante.

Per un convegno concluso, uno che dovrà svolgersi il 22 ottobre prossimo: quasi un convegno a chilometro zero su chirurgia toracica a Terni tra storia e attualità. Una struttura dedicata ed efficiente, in una realtà con dati di incidenza industriale e fattori climatici e geografici che possono aggravare patologie polmonari e oncologiche. Una struttura che può vantare un 30 per cento di fatturato derivante da pazienti provenienti da fuori regione, soprattutto dal Lazio e dalle province di Rieti e Viterbo. Ciò che va bene per una struttura, non va bene per il resto dell’alta specializzazione: le risorse vengono raccolte all’interno dei confini regionali mentre, nel giro di cinque anni, il Santa Maria ha bruciato 9 milioni di euro. Si è infatti passati dai 5.369 pazienti provenienti da fuori regione registrati nel 2019, ai 3.430 del 2021.

A partire dagli anni Sessanta, la sanità pubblica ternana si è sempre connotata per una forte valenza innovativa. Quest’anno sono 50 anni dalla fondazione del Mesop (acronimo di MEdicina SOciale Preventiva) il programma di prevenzione nell’ambiente del lavoro che prevedeva l’individuazione dei fattori di rischio ambientale ed organizzativo in fabbrica, promosso dalla Provincia di Terni, che cessò di funzionare quando le sue funzioni furono assorbite dai servizi delle Usl.

Si potrebbe proseguire con la trasformazione della casa di riposo comunale Le Grazie in un servizio geriatrico sotto l’impulso e la guida del dottor Pietro Valdina, ma ci porterebbe troppo lontano. Vogliamo chiudere con le parole del dottor Aristide Paci, già presidente dell’Ordine dei medici di Terni, che ricordava all’allora ministro della sanità che l’egemonia del profilo contabile aveva ridotto la salute da valore costituzionale a nuovo capitolo di bilancio.

*Fipac Confesercenti Terni


 

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