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“Basta critiche senza proposte, Terni ha bisogno di progetti e di una visione”

L’INTERVENTO | Yari Lupattelli: serve collaborazione nell’ottica di un progetto di crescita per questa città che oggi può realmente rinascere, scommettendo sulla rigenerazione urbana e industriale

Ancora una volta non si è compreso che cosa vuol dire “buona politica”, soprattutto da parte delle opposizioni in consiglio comunale a Terni, in modo particolare del Partito democratico.

Si fanno critiche ma senza proposte e senza iniziative che possano supportare l’amministrazione comunale.

Fare politica significa anzitutto studiare. È chiaro che chi fa può essere corretto: nessuno è infallibile. Ma dobbiamo renderci conto che la possibilità che abbiamo oggi di far crescere il nostro Paese e le nostre città con le risorse che arrivano dall’Europa è importantissima.

La situazione che oggi si trova ad affrontare l’attuale amministrazione è pesantissima e deriva dall’assurda scelta dei precedenti amministratori che hanno preferito dare questa città in mano, e in pasto, ad un commissario pur di non accedere al fondo di rotazione. Gli eredi di quella amministrazione oggi si permettono di dare lezioni su sicurezza, sviluppo e progetti.

Non abbiamo bisogno di inutili polemiche. Abbiamo bisogno di uno sguardo più ampio: non possiamo limitarci a guardare la soglia del marciapiede. Dobbiamo partire da un progetto esteso di città, occorre avere una visione.

E non dimentichiamo che abbiamo dovuto fronteggiare una grave pandemia che ha messo in serie difficoltà tanti imprenditori, commercianti, artigiani. Gli stessi che, fino all’arrivo del Governo Draghi, erano costretti a sapere la domenica sera che cosa avrebbero potuto fare il giorno successivo.

Mi meraviglio di come non si abbia la coscienza di guardare oltre. Mi meraviglio di come viene trattata la sanità regionale e di come l’assessore regionale venga attaccato solo per avere detto che in Umbria – grande come un quartiere di Roma – si potrebbe pensare ad una azienda ospedaliera unica. Che non significa bistrattare o depotenziare gli ospedali, ma razionalizzare costi e strutture, generando efficienza.

Il mio invito è dunque alla collaborazione nell’ottica di un progetto di crescita per questa città che oggi può realmente rinascere, scommettendo sulla rigenerazione urbana e industriale. Lasciando però i battibecchi da marciapiede fuori dalla politica. Che è cosa più seria, complessa e articolata.

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