Terni, l’intervento: “Togliere le panchine per combattere dipendenze e degrado è l’idiozia del secolo”
La decisione di togliere le panchine a corso Tacito ha suscitato profondo dibattito in città. L’intervento di Luca Simonetti, ex Consigliere comunale del Movimento cinque stelle
Una questione aperta, dibattuta a lungo ed oggetto di numerose segnalazioni. Nella giornata di ieri, lunedì 19 giugno, sono state tolte le panchine in Corso Tacito, a pochi passi da largo Elia Passavanti, oggetto di bivacco. Disincentivare questo ‘fenomeno’ anche a supporto delle attività commerciali della zona costrette a convivere con episodi reiterati diametralmente opposti al decoro ed alla vivibilità dell’area. L’amministrazione ha recepito le criticità e provveduto a togliere le panchine, in modo piuttosto repentino.
Come anticipato di segnalazioni ne sono arrivate davvero molteplici. Pertanto il primo intervento individuato può essere recepito per dare un segnale, in attesa di ulteriori risolutivi. A seguito di quanto accaduto la discussione ha assunto toni accesi, coinvolgendo singoli cittadini ed esponenti della politica locale. “Togliere le panchine per combattere dipendenze e degrado è l'idiozia del secolo. Già oggi è possibile vedere come i frequentatori abituali di quella zona si sono spostati di pochi metri e continuano a vivere il proprio disagio nell'incuranza generale” afferma Luca Simonetti nel Movimento cinque stelle.
Secondo l’ex Consigliere comunale: “È ridicolo che tale scelta venga fatta proprio mentre il Comune sceglie di non potenziare l'organico della Polizia locale abbattendo le unità previste dal piano del fabbisogno del personale, per quanto resti una scelta marginale nell'ambito di una vicenda che al contrario va affrontata solo ed esclusivamente mettendo in campo politiche sociali corrette. La nuova amministrazione sembra essersi già arresa in maniera incondizionata se questa è la capacità, o meglio l'incapacità, di convocare la rete dei servizi per affrontare questioni legate al disagio sociale e alle dipendenze che affliggono persone abbandonate da decenni a se stesse”.
Ed ancora: “Dipendenze che spesso sono collegate a patologie psichiatriche e forme di disagio sociale che devono essere affrontate con serietà e non cercando facili applausi di approvazione. La repressione spetta alle forze dell'ordine. Mentre dal Comune, al contrario, ci aspettiamo decisioni responsabili per persone abbandonate e vittime di oltre vent'anni di smantellamento delle politiche sociali”. Vedremo se ci saranno delle evoluzioni sul tema.