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“La grande monnezza e il problema dei rifiuti che non si vuole affrontare e risolvere”

Intervento del circolo comunale del Pd di Ficulle: cassonetti insufficienti e calendario inadeguato, ecco la situazione della raccolta dell’immondizia sul territorio

Riceviamo e pubblichiamo una nota del circolo comunale di Ficulle del Partito democratico sulla situazione dei rifiuti.

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Come tutti gli anni, con l’arrivo del periodo estivo, si ripresenta puntuale il problema della raccolta dei rifiuti, in particolare nella cosiddetta zona vasta, che poi riguarda anche alcuni punti di raccolta all’interno del paese, assimilati a tale zona perché a servizio di più unità abitative.

A volerla dire tutta, alcuni di questi punti di raccolta presentano criticità durante tutto l’anno, nonostante si tratti di cassonetti ancora in prossimità del centro abitato.

Vediamo nello specifico di cosa stiamo parlando.

Arrivando da nord a Ficulle, si incontrano a San Cristoforo, nell’ampio parcheggio, un gruppo di cinque cassonetti, sempre stracolmi e contornati da cartoni, sacchi e rifiuti di ogni genere, pessimo biglietto da visita per chi arriva in paese.

Situazione analoga, ma più esasperata, la si ritrova nel piazzale antistante l’ufficio postale, largo Leonardo da Vinci: cassonetti privi del coperchio, rifiuti rigurgitanti da ogni dove e il solito contorno di immondizia sparso sul suolo circostante.

Se poi ci si inoltra nella strada dei Poggi, dopo pochi metri dal bivio con la SS 71, si trova una situazione fuori controllo. Il punto di raccolta è in ogni periodo dell’anno una discarica a cielo aperto: a causa dei cassonetti costantemente pieni all’inverosimile vengono depositati rifiuti ovunque, elettrodomestici sfasciati, mobili e oggetti inservibili, insomma di tutto di più.

Sempre proseguendo sulla strada dei Poggi, si trova lo stesso desolante spettacolo: cassonetti traboccanti, rifiuti caduti a terra per il vento e per la mancanza di spazio all’interno dei contenitori, in special modo nel periodo di massima concentrazione di villeggianti e proprietari di seconde case. Uguale discorso vale per i cassonetti al bivio con la strada provinciale della Sala, proprio quella del Castello della Sala dei Marchesi Antinori, con la strada provinciale della Scarpetta.

Soliti cassonetti pieni, rifiuti abbandonati a terra, cartoni e carte lasciate sul suolo per mancanza di spazio nei contenitori.

E questi punti di raccolta non sono che la punta dell’iceberg, i più facilmente individuabili, senza doversi inoltrare troppo nelle strade di campagna del territorio ficullese.

Un’altra caratteristica da non trascurare sono i miasmi nauseabondi esalati da tutti i contenitori, con molta probabilità mai sanificati negli anni. In pratica, in questi giorni di fine agosto abbiamo visto un paese e i suoi dintorni assediato dai rifiuti, dall’incuria e dal degrado.

I cittadini sono costretti a tenere i rifiuti in casa, in attesa dello svuotamento dei punti di raccolta, eppure gli stessi cittadini, compresi i proprietari delle seconde case, continuano a pagare una tassa sull’immondizia per avere in cambio un servizio di igiene ambientale insufficiente e inadeguato. 

I bollettini per pagare l'imposta per la raccolta dei rifiuti arrivano con grande puntualità mentre non esiste nessuna puntualità nel controllo e nell’accertamento delle prestazioni fornite ai cittadini, con il servizio nella “zona vasta” rarefatto durante l’anno con pochissimi viaggi dei camion della concessionaria, con un calendario inadeguato, pensando soprattutto a quanto viene corrisposto dall’utente in cambio del servizio.

Ciò a fronte di una crescita costante nella produzione dei rifiuti, dovuta all’esponenziale aumento del packaging degli oggetti e degli alimenti, crescita che trova il suo culmine nei mesi estivi, anche se per alcune zone la situazione rimane critica durante tutto l’anno, come già scritto in precedenza.

Fuori di dubbio è una situazione di forte disagio, che rasenta per molti giorni l’emergenza, soprattutto nei giorni del gran caldo. Molte persone in vacanza manifestano stupore e rabbia di fronte ai cumuli di immondizia accatastati accanto ad ogni gruppo di cassonetti, avendo nutrito l’aspettativa, venendo in campagna, di aver lasciato il problema dei rifiuti nelle loro città di provenienza.

È mai possibile che il sindaco, responsabile della salute pubblica e qualche assessore di buona volontà non si siano mai degnati di fare un giro nelle strade del territorio?

Senza andare tanto lontano e senza sforzo, è sufficiente arrivare a largo Leonardo da Vinci o allo spiazzo del parcheggio a San Cristoforo per comprendere che la raccolta dei rifiuti non funziona.

Quale criterio è stato adottato per dotare i vari punti di raccolta con un numero così insufficiente di cassonetti senza considerare la densità di popolazione? Con chi viene concordato il calendario della Cosp Tecnoservice, incaricata del servizio della raccolta dei rifiuti? È mai possibile che i cittadini debbano essere trattati in questo modo, senza nessun rispetto da parte dell’amministrazione?

Possibile mai che in questo paese di poche anime, l’efficienza sia sconosciuta e i servizi resi ai cittadini inesistenti o quasi? Ogni commento è superfluo, le parole non servono.

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