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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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“Asm-Acea, noi contrari: politica locale poco lungimirante e centrosinistra in ordine sparso”

Il segretario regionale del Partito socialista, Federico Novelli: “Scelta la strada della privatizzazione spinta solo per fare cassa, abbiamo perso un’occasione storica per ripensare il tema dei servizi su Terni e provincia”

La scorsa settimana il consiglio comunale di Terni ha approvato la “Procedura di evidenza pubblica per l’individuazione di un operatore economico, partner industriale, per il rafforzamento dell’estensione delle linee di sviluppo di Asm Terni S.p.A, approvazione esito indirizzo strategico della società partecipata”, atto che individua come partner industriale la società Acea spa al quale il Comune cede quote pari al 49%.

E così, dopo aver ceduto quasi integralmente le quote detenute da Asm in Sii ad Acea, ora il Comune di Terni cede al privato Acea anche il 49% delle proprie quote pubbliche di Asm. E proprio come era successo per la Sii, il Comune di Terni di ha, altresì, acconsentito, trincerandosi dietro giustificazioni di maggior efficienza, ad ampliare i poteri decisionali di Acea ed a cedere gran parte della propria sovranità.

Come evidenziato da Agcm, infatti, “il socio privato acquisirà rilevanti poteri di governance della società tra cui quello di nominare metà dei membri del consiglio di amministrazione, compresi il vicepresidente e l’amministratore delegato dotato di casting vote”.

Come si evince dai patti parasociali, il consiglio di amministrazione di Asm Terni sarà composto da sei membri: tre saranno nominati dal Comune di Terni e altrettanti da Acea, che indicherà vicepresidente e amministratore delegato di cui vengono definiti i poteri. Che saranno di predisporre il budget e il piano industriale, conferire istruzioni di voto al rappresentante di Asm nelle assemblee delle società controllate, il potere di assumere, licenziare e stabilire la remunerazione dei dipendenti con qualsivoglia qualifica, compresi i key manager tra cui il direttore generale, che verranno individuati dallo stesso e “rispetto ai quali il presidente del consiglio di amministrazione esprimerà il proprio gradimento non vincolante”.

L’amministratore delegato, come detto, sarà dotato anche di casting vote, ossia il voto “decisivo” che potrà essere esercitato in caso di voto paritario all’interno del consiglio di amministrazione.

La politica locale, con scarsa lungimiranza, ha perso una occasione storica per ripensare il tema dei servizi su Terni e provincia, scegliendo la strada della privatizzazione spinta, solo per fare cassa.

È ancora viva, evidentemente solo per noi e pochi altri, la battaglia di alcuni mesi fa contro l’estensione dell’autorizzazione dell’inceneritore di Maratta richiesta da Acea. Quando i servizi di questo territorio sono affidati ad aziende di altri territori, questi sono i rischi che si corrono.

Non è stato fatto tesoro di quella vicenda, così come non è stato fatto tesoro di quella dell’idrico, e si ripetono gli stessi errori. Noi siamo stati contrari all’epoca (votando contro alla cessione ad Acea delle quote di Asm in Sii) e siamo contrari, a maggior ragione, oggi.

Siamo contro la cessione a privati di patrimonio pubblico. Siamo contrari alla cessione al privato dei servizi pubblici. La nostra carta costituzionale impegna lo Stato e le istituzioni locali a svolgere le attività pubbliche al fine di assicurare ai cittadini l’effettività del principio di eguaglianza sostanziale. L’intervento pubblico è essenziale.

I servizi pubblici hanno ad oggetto le prestazioni di cui l’amministrazione, previa valutazione delle esigenze e dei bisogni della collettività, predefinendone i caratteri, garantisce l’erogazione al fine di soddisfare, in modo continuativo dei bisogni della stessa collettività di riferimento.

Tale erogazione costituisce un dovere dell’amministrazione pubblica e ne designa la funzione di garanzia dei diritti degli abitanti del territorio di riferimento, ai quali vanno assicurati servizi che siano rispettosi dei principi di qualità, sicurezza, accessibilità, uguaglianza e universalità.

Si doveva e si deve lavorare per potenziare e rafforzare il ruolo del pubblico in Asm, non cedere quote e poteri al privato. 

Potenziarlo significa legare ad una governance di territorio i servizi del territorio, affinché sia erogati in maniera efficiente e rispettosa delle esigenze del cittadino.

Le amministrazioni di centrodestra, Terni per prima, non hanno voluto lavorare a questo.

Dispiace ancora più che il centrosinistra si è presentato in ordine sparso a questo appuntamento lasciando trasparire l’assenza di una visione territoriale che sappia lavorare per una vera sinergia ed integrazione dei servizi e della loro governance.

*segretario regionale Psi

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