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Alluvioni, De Luca: “La legge sul clima non si può più rinviare”

L’intervento del capogruppo regionale del Movimento Cinque Stelle che pressa la Regione per nuovi provvedimenti

Thomas De Luca, capogruppo regionale Movimento Cinque Stelle 

La legge sull'adattamento ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi che ne sono conseguenza non è più rimandabile. I sostenitori del negazionismo ambientale non possono continuare a chiudere gli occhi di fronte a tale devastazione e dolore. Non è più possibile lavarsi la coscienza limitandosi a fare bollettini di allerta quando bisogna mettere in condizione i cittadini di proteggersi, istruendoli sui comportamenti da adottare in caso di eventi estremi e portando a revisione piani comunali di protezione civile spesso inadeguati.

Bisogna intervenire mettendo in sicurezza il territorio prendendo in considerazione gli scenari climatici da qui a 30 anni. Che ieri ci fosse il rischio di precipitazioni a livello di nubifragio era visibile da giorni nelle tendenze previsionali. Il caldo record di questa estate ha influenzato la temperatura dei mari traducendo tutto questo in una maggior energia potenziale per i fenomeni estremi. Le ultime proiezioni del Centro Europeo e di AccuWeather pongono l'attenzione in particolar modo sull'Italia per il serio rischio di eventi alluvionali collegati ai cosiddetti Medicane (uragani mediterranei). La Regione deve assolutamente rivedere la pianificazione territoriale, economica e di sviluppo alla luce dei cambiamenti climatici che sono già oggi realtà spietata e con cui dobbiamo fare i conti.

Come abbiamo già avuto modo più volte di sottolineare, il Rapporto ONU sul Clima 2022 cita l'Umbria per rischio idrogeologico a causa dei cambiamenti climatici con queste precise parole: "In Umbria gli eventi di frana potrebbero aumentare del 16-53% sotto i 2°C e del 24-107% oltre 3°C (livello riscaldamento globale), principalmente durante l'inverno". Gli eventi estremi sono e saranno sempre di più la nuova normalità e non possiamo fare altro che adattarci. Aumento delle temperature, siccità, tempeste, dissesto idrogeologico rischiano di modificare profondamente il volto della nostra regione ed il suo tessuto produttivo, in particolar modo nel settore agricolo e zootecnico. Per questo non è più rinviabile l'adozione della legge sul clima proposta dal Movimento 5 Stelle e che prevede un piano di adattamento per tutti i settori: dall'agricoltura, valutando quali colture e quali impianti incentivare, all'urbanistica nella valutazione del rischio idrogeologico. Dalla sanità, dovendo far fronte alle ondate di calore sempre più intense, fino ad arrivare al turismo e allo sviluppo economico. In sessant'anni le temperature medie in Umbria sono aumentate di 2 gradi. Non c'è più tempo per aspettare.

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