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Crisi energetica, De Luca (M5S): “La proposta di modifica si è persa, accelerare sulle rinnovabili è impossibile”

Il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle: “L’atto è bloccato dopo la sua approvazione, tanto tempo perso”

Thomas De Luca, consigliere regionale del M5s 

L'atto della giunta per sbloccare le energie rinnovabili in Umbria non può essere calendarizzato in Seconda commissione perché non è presente nel protocollo dell'assemblea. Incredibile, ma vero. La proposta di modifica del regolamento regionale sulle energie rinnovabili, approvato con delibera di giunta regionale 1176 del 24/11/2021, non è entrato ancora in vigore e non può essere calendarizzato perchè non risulta trasmesso all'assemblea legislativa, nonostante lo scorso 18 gennaio il Consiglio delle Autonomie Locali abbia espresso il suo parere positivo. 

Sembra assurdo ma un atto di estrema importanza e urgenza è incagliato nel nulla e sembra essere scomparso dai radar della Regione. Un atteggiamento approssimativo da parte della giunta regionale in un momento storico drammatico in cui rimuovere gli ostacoli burocratici per accelerare sulle energie rinnovabili e sganciarci così dalla dipendenza dal gas russo è l'unica strada percorribile per evitare le ripercussioni economiche, sociali e politiche della crisi del conflitto tra Russia e Ucraina. La proposta di modifica del regolamento regionale sulle rinnovabili, di cui avevamo chiesto la calendarizzazione urgente, richiede una revisione e un potenziamento, sia sul fronte della semplificazione che della compatibilità degli interventi. Per questo va discussa quanto prima. Serve un pannello per ogni tetto e il primo passo non può essere che quello di togliere il divieto a priori per l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dei centri storici. 

Sbloccare le energie rinnovabili, procedere spediti verso l'autonomia dalle fonti fossili è chiaramente la priorità di tutti i paesi che dipendono eccessivamente dal gas russo. Secondo la stime più autorevoli, la partenza di nuovi impianti vorrebbe dire in tre anni 60 GW di energia pulita e 80 mila posti di lavoro. Ma per arrivarci bisogna superare lo scoglio della burocrazia. In questo senso andava la richiesta all'Ufficio di presidenza della Seconda commissione per inserire al prossimo ordine del giorno utile la discussione del regolamento regionale n°7/2011 ‘Disciplina regionale per l'installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili’. Per chiedere un parere alla commissione ai sensi dell'art.39 dello Statuto, ma anche per chiedere una revisione urgente alla Giunta regionale e superare le rigidità del tutto anacronistiche nella situazione odierna. L'ultimo ‘Rapporto solare fotovoltaico in Italia’ del GSE dice che l'Umbria è tra le sei peggiori regioni d'Italia per autoconsumo di energia. Nella nostra regione, tra il 2019 e il 2020, la potenza installata è aumentata solo del 2,2 per cento contro il 3,7 per cento della media nazionale. E gli impianti installati sono aumentati del 5,3 per cento contro il 6,3 per cento della media nazionale. L'obiettivo comune deve essere quello di installare un pannello per ogni tetto. Invece qui siamo molto più indietro e riteniamo non ci sia più tempo da perdere.

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