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Treofan, un anno dopo: “Situazione ancora drammatica”

L’intervento di Piero Latino, responsabile del Lavoro di Articolo Uno con la segreteria regionale: “Silenzio preoccupante da parte delle istituzioni locali e nazionali”

Piero Latino, Responsabile Lavoro Nazionale Articolo Uno, Segreteria Regionale Articolo Uno Umbria
A fronte del preoccupante silenzio delle istituzioni locali e nazionali rispetto alla vicenda Treofan, a nostro parere non è più rinviabile un serio dibattito relativo al futuro dell’azienda, dei suoi lavoratori e più complessivamente del polo chimico, un fiore all’occhiello dell’industria ternana che da tempo attende un vero rilancio, nonostante le notevoli peculiarità di know how e la qualità delle produzioni. Sussiste l’opportunità di ricreare un polo integrato della chimica attraverso possibili acquirenti nel settore della sostenibilità, del riciclo e riuso tra le aziende trasformatrici di Mater B, a partire dal grosso player che è Novamont.
Invece, ad un anno di distanza dall’inizio della cassa integrazione per il lavoratori della Treofan, il 18 gennaio durante l’incontro al Mise con la Regione e l’azienda, le organizzazioni sindacali hanno dovuto constatare di nuovo l’assenza del Ministro Giorgetti ma soprattutto non hanno ottenuto alcuna certezza in merito a possibili interlocutori per un progetto di rilancio industriale. Se è vero che la concessione di un altro anno di ammortizzatori sociali concede alle parti più tempo per trovare investitori e ai lavoratori un sostentamento, è altrettanto vero che questo non è assolutamente sufficiente.
Già nel mese di ottobre il senatore di Articolo Uno Vasco Errani ha inteso interrogare i Ministri dello Sviluppo Economico, Del lavoro e delle Politiche Sociali e Della Transizione Ecologica relativamente alla Treofan e al suo potenziale progetto di reindustrializzazione, tuttavia e nonostante i  numerosi solleciti, ad oggi non è arrivata alcuna risposta. Anche le prospettive paventate dall’Assessore Regionale allo Sviluppo economico Fioroni non sembrano ancora presentare carattere di concretezza, non essendoci alcun vero progetto di rilancio né per la Treofan né per la chimica ternana.
Ci chiediamo quindi se la gestione dello sviluppo industriale dell’Umbria da parte della giunta leghista sia adeguata non solo a fronteggiare le criticità ma anche a sfruttare al meglio le risorse provenienti dal PNRR, che ha come uno dei suoi pilastri proprio lo sviluppo sostenibile. I lavoratori della Treofan attendono ancora una speranza dopo aver speso trent’anni di competenze e impegno in un’azienda che da un giorno all’altro ha chiuso i battenti per meri interessi di mercato.
Quando la dignità del lavoro tornerà al centro del dibattito politico? Ci rivolgiamo con urgenza alle Istituzioni locali e nazionali, alle associazioni di categoria, a tutti gli stakeholders del mercato del lavoro potenzialmente interessati per compiere uno sforzo maggiore a salvaguardia della Treofan, supportando con il nostro impegno politico e istituzionale le organizzazioni sindacali in ogni iniziativa promossa a sostegno di questo obiettivo.

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