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“Asm-Acea, così viene privatizzata l’azienda. E il Comune di Terni sarà solo uno specchietto per le allodole”

L’intervento del Comitato No inceneritori Terni: “Sarà interessante capire quale sarà il ruolo di questa nuova società rispetto al nuovo piano regionale dei rifiuti e al nuovo possibile inceneritore”

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato No inceneritori Terni sulla vicenda Asm-Acea.

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Da anni, varie giunte di diverso colore politico, hanno tentato la privatizzazione di Asm. Se ne era parlato già con il sindaco Di Girolamo. Oggi ci siamo e Asm sarà di fatto una controllata di Acea perché tecnicamente il consolidamento del bilancio di Asm nel bilancio Acea, pur in presenza di soci pubblici, è di fatto una privatizzazione. Così viene comunicata da Acea agli investitori e azionisti. Chi dice che verrà mantenuta la maggioranza dalla parte pubblica, sa di mentire. Sa che questo non corrisponderà a nessun potere effettivo. L’unico ruolo che avrà il Comune di Terni sarà quello di fare da specchietto per le allodole.

Purtroppo a parte alcuni, il resto delle forze politiche e sindacali sono totalmente allineate in questo processo di trasformazione. A quanto pare assistere alla fine di una società pubblica, che in quanto tale ha la totale libertà di decisione su investimenti e strategie, non preoccupa. Certo, in molti diranno che Asm ha accumulato talmente tanti debiti per malagestione che non c’era altra strada possibile. Ma nessuna forza politica di maggioranza, nessuna organizzazione sindacale presente in Asm, ha mai convocato la città ad una seria discussione. Ci provammo nel 2019 quando iniziò il processo di privatizzazione per consolidamento del Sii con la proposta di azionariato diffuso, quindi con i cittadini come azionisti della società pubblica. Ma in piena pandemia, in una seduta da remoto, la maggioranza ha deciso.

E sarà così anche ora. Assistiamo ad una messa in scena il cui copione era chiaro fin da sempre. Era chiaro che prima o poi Asm sarebbe stata venduta, era chiaro che il socio non poteva che essere Acea, e che ci sarebbe stato il consolidamento nel bilancio di Acea. Tutto scritto.

Sarà interessante capire quale sarà il ruolo di questa nuova società rispetto al nuovo piano regionale dei rifiuti e al nuovo possibile inceneritore. Nuovo, o alla fine, passate le elezioni comunali del 2023, si brucerà tutto a Terni?

Chissà su cosa potranno decidere i futuri sindaci di Terni. Sui servizi essenziali nulla. A decidere saranno I business plan di Acea, non certo il “socio pubblico”. Vedremo quindi cosa decideranno i soci privati di Acea, la multinazionale francese Suez e il Gruppo Caltagirone. Ecco, loro comandano per davvero. Perché anche il Comune di Roma, col suo 51%, conta assai poco.

Comitato No inceneritori Terni

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