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Cronaca

Accusata di minacce e aggressioni, il tribunale di Terni: assolta perché il fatto non sussiste

Odissea giudiziaria lunga quattro anni per una trentenne, in udienza il pubblico ministero chiede otto mesi di carcere: la decisione del giudice

Assolta perché il fatto non sussiste. Si è conclusa ieri di fronte al giudice Elisa Fornaro l’odissea giudiziaria di una trentenne di origini campane ma residente a Terni accusata di aggressioni, minacce e “atti persecutori” nei confronti di un’altra giovane ternana.

La vicenda, cominciata nel gennaio del 2017 – così come ricostruito nel fascicolo processuale in base alle denunce presentate dalla vittima – si sarebbe sviluppata attraverso diversi episodi in cui la ragazza campana, la presunta stalker, avrebbe messo nel mirino la sua vittima con offese e persecuzioni fino ad arrivare a quella che la vittima ha denunciato come una vera e propria aggressione fisica, che sarebbe avvenuta lungo corso Tacito.

A carico della ragazza, assistita dall’avvocato Roberto Chiaranti – mentre la presunta vittima si era costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Modena del foro di Perugia - il pubblico ministero in aula aveva chiesto una condanna ad otto mesi di cella. Ma il giudice Fornaro nella sua sentenza ha smontato la ricostruzione dell’accusa: il fatto non sussiste, la molestatrice è stata assolta.

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