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Cronaca

Allerta Coronavirus, il comune di Terni sospende i matrimoni civili: “Ne restano in piedi sei”

L’assessore Orlando Masselli conferma: “Da qualche giorno abbiamo sospeso le celebrazioni”. Si procede solo nel caso di imminente pericolo di vita

L’emergenza sanitaria legata al Coronavirus ha consigliato – comprensibilmente - agli uffici comunali competenti di sospendere i matrimoni civili. Lo conferma l’assessore Orlando Masselli aggiungendo che c’è solo un’eccezione in tal senso: “Si potrà procedere solo nel caso di imminente pericolo di vita”.

I numeri ed il caso specifico

Tra il mese di marzo ed aprile erano stati originariamente programmati sedici matrimoni. Di questi cinque sono stati celebrati tra il primo e l’otto di marzo. Altrettanti annullati direttamente dagli interessati mentre i restanti sei, come detto in precedenza, sono stati sospesi. Tuttavia ci sono 180 giorni a disposizione, dal giorno delle pubblicazioni, per poterli portare a compimento e la speranza è che ci si possa riuscire. La linea di demarcazione è stata tracciata dopo gli ultimi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (tra il 9 ed 11 marzo ndr) che ha suggerito agli uffici comunali di sospenderli.

Resta dunque una sola eccezione. Un caso limite allorquando venga appurato che uno dei due nubendi sia in pericolo di vita. In tal frangente la celebrazione del matrimonio diventa immediata. Non occorre procedere alla richiesta di pubblicazioni di matrimonio, adempimento che nella procedura ordinaria deve precedere di almeno dodici giorni la celebrazione. Affinché tale celebrazione possa avere luogo, l'ufficiale dello stato civile deve avere prova della situazione di imminente ed effettivo rischio in cui si trova uno dei due interessati. Tale condizione può essere documentata da un certificato medico

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