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Cronaca

Coronavirus, appello dal carcere: “Da dieci giorni con febbre alta e tosse, ma nessuna verifica anti-Covid”

In cella da fine aprile perché accusato di una rapina in un supermercato di Terni, il trentenne è ora ricoverato nel reparto infermeria di Sabbione. L’avvocato Marini: pronto a chiedere il risarcimento dei danni

È entrato in carcere qualche giorno prima della fine di aprile quando la polizia gli ha fatto scattare le manette ai polsi perché accusato – assieme al fratello – di avere rapinato il supermercato Emi di via Di Vittorio a Terni. Come da prassi, al momento dell’ingresso nella struttura penitenziaria di vocabolo Sabbione, è stato sottoposto a tampone per la verifica di un eventuale contagio da Covid19.

GUARDA | Il colpo in una manciata di secondi: il video della rapina

Il test ha dato esito negativo, ma poi sembra che le condizioni del trentenne siano peggiorate, soprattutto dopo il decesso di un altro detenuto.

“Da circa dieci giorni – raccontano ora i famigliari del ragazzo – accusa sintomi da Covid19 come febbre alta e tosse”. Attualmente è ricoverato nel reparto infermeria del carcere ternano, ma ne suoi confronti non sarebbe stata attivata alcuna terapia particolare né, tantomeno, è stato ripetuto il test per verificare un eventuale contagio da Coronavirus.

marini_1-2“Nelle prossime ore scriverò alla direzione del carcere per chiedere che vengano prese tutte le misure del caso”, spiega l’avvocato Giacomo Marini, difensore del ragazzo, raggiunto telefonicamente da TerniToday mentre si trova in Sicilia per seguire un importante processo di mafia.

“Ed è evidente che se il mio assistito dovesse avere dei danni da questa situazione – aggiunge il legale – siamo pronti a chiedere un risarcimento per quanto eventualmente non sia stato fatto per garantire la salute di questo ragazzo”.

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