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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Terni all’asta, in tribunale una vendita ogni due giorni fra case, edifici industriali e terreni

Dal primo gennaio al 30 giugno di quest’anno in città si sono svolte 282 procedure di vendita nonostante il blocco innescato dalla pandemia. L’analisi del centro studi AstaSy Analitics

Sono 74.960 gli immobili pubblicati all’asta in Italia dal primo gennaio al trenta giugno 2021. Un numero in linea con il blocco dei tribunali che ha interessato lo scorso anno e il primo semestre di quest’anno, comportando uno stop delle attività di vendita e di pignoramento per le abitazioni principali e di liquidazione nonché di blocco dei pagamenti di alcune pratiche già concluse e saldate.

L’analisi è stata realizzata dal centro studi AstaSy Analytics di NPLs RE_Solutions.

In Umbria, nello stesso periodo, si sono svolte 2.277 aste pari al 3,35% rispetto al dato complessivo nazionale. Di queste, 1.995 (87%) nella provincia di Perugia e 282 (13%) in quella di Terni. Gli immobili in asta nel comune di Perugia sono stati 470 (21%) mentre nel comune di Terni 112 (5%).

Il 49% degli immobili messi in vendita rientrano nella categoria residenziali, seguono gli edifici industriali (21%) e terreni edificabili - agricoli (12%).

Il valore medio dei beni posti in asta è di 149.676,70 euro, nettamente superiore al valore medio degli anni passati (proprio a causa della mancanza dei beni adibiti ad abitazione principale, in asta).

“Alla ripresa delle attività dei tribunali dopo il 30 giugno – commenta Mirko Frigerio, fondatore e vicepresidente esecutivo NPLs RE_Solutions e presidente del centro studi AstaSy Analytics - ci ritroviamo con oltre 35.000 aste già attive che nel 2020 sono state sospese causa pandemia, i pignoramenti bloccati a causa dei Dpcm per i quali è difficile fare una stima, ma non possiamo fare a meno di immaginare che possano produrre, su base statistica, un numero inferiore a 30.000 beni, tutti i nuovi pignoramenti ordinari e le nuove procedure concorsuali che, a causa della crisi, troveranno il loro sfogo solo nel prossimo anno. Insomma, non possiamo che attenderci un 2022 che stimi non meno di 290.000 immobili all’asta”.

“La pandemia ha lasciato però un punto di profonda attenzione agli operatori e ai proprietari di casa all’asta. Sembra infatti, ma potremmo dare i numeri solo a fine anno, che siano notevolmente aumentate le attività di chiusura extra-giudiziali, nate dalla volontà collaborativa di proprietario e creditore che hanno ritenuto maturo e necessario risolvere i propri problemi attraverso attività di accordo tra le parti. Sono, infatti notevolmente aumentate le chiusure procedurali per desistenza, concluse grazie ad accordi di stralcio sul debito nato dalla volontà del debitore con l’aiuto dei nuovi professionisti del settore”, conclude Frigerio.

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