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Cronaca Borgo Rivo

Restano bloccati nell’ascensore del supermercato: “Non riuscivamo a contattare i soccorsi, un incubo”

Brutta avventura per moglie e marito in una struttura commerciale di Borgo Rivo, a Terni. “Poi i vigili del fuoco sono riusciti ad aprire le porte e facendoci accucciare ci hanno tirato fuori per i piedi e presi in braccio”

Brutta avventura per moglie e marito rimasti bloccati nell’ascensore di un supermercato nella zona di Borgo Rivo a Terni. L’episodio si è verificato nel tardo pomeriggio di domenica.

“Sono disabile al cento per cento – racconta l’uomo - e ho per abitudine e comodità, quando vado al supermercato, di parcheggiare l’auto nel parcheggio seminterrato vicino all’ascensore in quanto ci sono anche i carrelli per fare la spesa, e salire con lo stesso ascensore. Domenica, appena finito di fare la spesa, siamo scesi con l’ascensore e poco dopo la partenza abbiamo sentito un gran boato seguito dal blocco dell’ascensore: ho subito attivato il campanello di allarme, ripetutamente, senza risposta da parte del personale della struttura commerciale, mia moglie ha cominciato ad andare nel panico soprattutto quando si è resa conto che il cellulare non prendeva”.

Seguono alcune decine di minuti di ansia. Con l’allarme che rimbomba nell’ascensore e il telefono che non prende, rendendo impossibile ogni forma di comunicazione.

“Mia moglie ha provato a fare il numero verde, ma alla risposta non si capiva nulla. Siamo riusciti a contattare il 112 ma la comunicazione era intermittente e dunque a fatica siamo riusciti a spiegare quello che era accaduto”. L’operatore però intuisce la situazione e attiva i vigili del fuoco che, a loro volta, chiamano la coppia bloccata nell’ascensore. “Ma anche con loro non si riusciva a capire nulla, Nel frattempo sono riuscito ad inviare un messaggio whatsapp a mio genero spiegando dove eravamo e l'accaduto. Ci hanno richiamato i vigili del fuoco e a fatica siamo riusciti a spiegare dove eravamo”.

Gli uomini del 115 arrivano finalmente sul posto: l’ascensore è bloccato fra un piano e l’altro. Non si riesce a sbloccare, neanche manualmente e non si riescono neanche ad aprire le porte.

“Dopo circa 25 minuti sono riusciti ad aprirle e facendoci accucciare ci hanno tirato fuori passando per uno spazio di non più di 50 centimetri per i piedi e presi in braccio. Vedendoci al quanto agitati e spaventati hanno ritenuto opportuno chiamare il 118 che ci ha portato al pronto soccorso”.

L’avventura si è insomma conclusa a lieto fine. “Grazie ai vigili del fuoco per la loro professionalità – dice il protagonista – Certo, se lì dentro ci fosse stato un bambino o una persona anziana, forse la situazione avrebbe potuto avere conseguenze diverse…”.

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