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Lunedì, 25 Settembre 2023
Cronaca

“Guerra” giudiziaria dopo il caos in Consiglio, sindaco indagato al contrattacco: esposto contro Cecconi e Masselli

Fascicolo della procura di Terni per i fatti di lunedì scorso: aperta l’inchiesta per minacce, oltraggio a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Stefano Bandecchi va in questura: ho subìto un’aggressione

Il caos in consiglio comunale diventa una “guerra” giudiziaria. Ad anticipare cosa sarebbe accaduto dopo l’iscrizione sul registro degli indagati del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, era stato un post “sibillino” del suo vice, Riccardo Corridore, pubblicato su facebook poco dopo che aveva cominciato a circolare la notizia del sindaco indagato.

“Domani i titoli includeranno qualcun altro. Vedremo come finirà pure questa volta…”, ha infatti scritto sulla sua pagina il vicesindaco. Poco prima (o poco dopo) Stefano Bandecchi si è presentato in questura dove ha fatto mettere per iscritto un dettagliato esposto su quanto accaduto – secondo lui – lunedì mattina a Palazzo Spada.

“Ho sporto denuncia per le minacce di morte ricevute un mese fa”, ha dichiarato Bandecchi all’Ansa, ripercorrendo i fatti relativi al 25 luglio scorso. Inizialmente, il sindaco aveva raccontato di essere stato vittima di una tentata rapina mentre, fermo ad un semaforo lungo le strade di Roma, qualcuno lo aveva minacciato con una pistola, intimandogli di consegnare l’orologio Rolex che portava al polso. Ma di rapina, ha rivelato il sindaco, non si trattava: “Erano minacce direttamente legate al mio ruolo di sindaco”, delle quali avrebbe informato il prefetto di Terni, il questore e il comandante provinciale dell’arma dei carabinieri, chiedendo però di tenere la notizia riservata. Fino ad ora.

“Sempre in questura - ha spiegato ancora Bandecchi all’Ansa - ho presentato un esposto preciso contro l’aggressione che ho subito in consiglio comunale. Precisamente contro le parole rivoltemi da Masselli, sentite da testimoni, ovvero ‘pagliaccio vieni qua’. Dette sbeffeggiandomi e ridendo. E contro il consigliere Cecconi che si è alzato e ha iniziato a urlare, costringendo la presidente a richiamarlo più volte e me a dirgli di mettersi seduto. C’è stata una evidente interruzione dei lavori di un pubblico ufficiale, quindi un’interruzione di pubblico servizio”.

Interruzione di pubblico servizio che è l’ipotesi di reato per cui Bandecchi è indagato (nel fascicolo compaiono anche le minacce e la resistenza a pubblico ufficiale) relativamente ai fatti di lunedì scorso. L’inchiesta è nelle mani del procuratore di Terni, Alberto Liguori, e del sostituto Marco Stramaglia, e fa seguito – come atto dovuto – all’esposto che, sempre lunedì mattina, è stato presentato dai consiglieri di Fratelli d’Italia Marco Celestino Cecconi e Orlando Masselli.

Un atto “dovuto” che – come riportato dal Corriere dell’Umbria - dà però una nuove luce ai fatti che si sono verificati lunedì mattina durante il consiglio comunale di Terni.

Cecconi e Masselli sono stati oggetto delle “attenzioni” dello stesso Bandecchi che, lunedì mattina a Palazzo Spada durante la riunione dell’assemblea cittadina, si è alzato dalla propria sedia, scagliandosi contro lo stesso Cecconi prima di essere “fermato” dagli agenti della polizia locale e da alcuni altri presenti.

Prima dello “scatto”, Bandecchi si era rivolto a Masselli e allo stesso Cecconi, chiedendo in più occasioni di sedersi ma anche con espressioni tipo “qui volano i denti”. Insomma, un caos, finito alla ribalta di stampa e televisioni nazionali e rispetto al quale Bandecchi ha detto di non essere pentito. “Lo rifarei”, ha commentato in un video Instagram, aggiungendo: “Con più violenza”.

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