Carcere violento, aggrediti due agenti della penitenziaria: “Situazione sempre più critica”
Ennesimo episodio nella casa circondariale di Terni ad una settimana di distanza dalla “devastazione” di una sezione della struttura. Il Sarap: “In ogni turno ci si affida all’esperienza e alle professionalità acquisite negli anni e a volte all’aiuto di Dio”
Ennesima aggressione ai danni di due ispettori della polizia penitenziaria all’interno del carcere di Terni. L’episodio si è verificato nella giornata di ieri, 21 ottobre. “Fortunatamente non vi sono conseguenze gravi”, ma per il Sindacato autonomo ruolo agenti polizia penitenziaria (Sarap) “la situazione rimane sempre più critica, perché il detenuto ritiene di poter agire liberamente senza che nessuno riesca ad intervenire affinché possa favorire la nostra divisa. Questa pessima gestione lavorativa comporta una sofferenza generale del personale e una demotivazione nel proprio lavoro”.
A sollevare il caso a distanza di una settimana dalla “rivolta” che ha avuto come conseguenza la devastazione di una sezione di media sicurezza del carcere di Terni è il segretario nazionale del Sarap, Roberto Esposito: “Oggi il totale abbandono della polizia penitenziaria lo si può percepire da una gestione poco attenta e non propriamente organizzata a tutti i livelli sia centrali che periferici. In
ogni turno ci si affida esclusivamente all’esperienza e alle professionalità acquisite negli anni e a volte all’aiuto di Dio, il tutto perché la polizia penitenziaria non ha protocolli che può seguire quanto è in atto un evento critico, ma deve destreggiarsi e improvvisarsi in diversi ruoli per riuscire a gestire delle situazioni drammatiche, quando ti trovi da solo con decine e decine di detenuti di fronte ed hai a disposizione qualche frazione di secondo per decidere cosa fare. Nonostante tutto questo, il poliziotto penitenziario non ha mai ricevuto una stima o una considerazione da chi gestisce il personale. Anzi, molte volte si viene addirittura richiamati o sanzionati.
Il Sarap continua a mostrare piena solidarietà nei confronti di quei colleghi che quotidianamente vivono queste situazioni e a denunciare le mancanze che un’amministrazione sempre più assente perpetra nei confronti della polizia penitenziaria”.