rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

“Call center” Sabbione, nel carcere di Terni trovati 44 telefoni in un anno: 11 boss indagati

I cellulari scoperti dagli agenti della polizia penitenziaria, la procura della Repubblica chiede il rinvio a giudizio per i detenuti ristretti in alta sicurezza. Il comandante Fabio Gallo: fenomeno che ha subito un’escalation preoccupante

Soltanto nel corso del 2021 gli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Terni hanno scovato 44 telefoni cellulari. Nelle celle e negli spazi comuni del penitenziario di vocabolo Sabbione. Telefoni attraverso i quali (almeno) undici detenuti – ristretti in regime di alta sicurezza – potevano “proseguire nell’attività criminosa di riferimento grazie a comunicazioni fraudolente con l’esterno”.

Per questo la procura della Repubblica di Terni e, più nel dettaglio, i sostituti procuratori Barbara Mazzullo, Elena Neri e Marco Stramaglia, hanno emesso un decreto di citazione a giudizio nei confronti di undici detenuti, ognuno di loro appartenente a strutture di criminalità organizzata come mafia, camorra e ‘ndrangheta.

L’indagine condotta dalla polizia penitenziaria è iniziata nel novembre del 2020 ed è proseguita fino all’aprile dell’anno successivo “anche mediante l’utilizzo di strumenti elettronici di nuova generazione – spiega una nota diffusa dalla polizia penitenziaria della casa circondariale di Terni - che hanno permesso di sequestrare numerosi telefoni cellulari (nel solo 2021 sono stati 44) sia a carico delle 11 persone imputate nel procedimento in questione sia contro ignoti, a seguito di diversi ritrovamenti all’interno di zone e spazi ad uso comune riservati alla popolazione detenuta”.

Le indagini puntano ora a chiarire le modalità attraverso le quali i telefoni cellulari siano entrati in carcere.

Intanto, dal comandante del reparto Fabio Gallo, che ha coordinato le attività di indagine, arrivano i complimenti per il personale di polizia penitenziaria “che ha operato con la consueta professionalità, con la determinazione e la tenacia che hanno consentito il raggiungimento” di “positivi risultati, cercando cosi di arginare il grave fenomeno della presenza di telefoni cellulari all’interno degli istituti penitenziari, che negli ultimi anni ha subito un’escalation preoccupante”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Call center” Sabbione, nel carcere di Terni trovati 44 telefoni in un anno: 11 boss indagati

TerniToday è in caricamento