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Cronaca

Mostra del Perugino e la comunicazione anti-Terni, la Presidente Tesei non ci sta e chiede spiegazioni ufficiali: "Riferimento denigratorio"

In via ufficiosa vi raccontiamo la dura mail di Palazzo Donini inviata alla Galleria Nazionale dell'Umbria e al comitato per i 500 anni del Perugino. Furiose la Tesei e l'Agabiti per una comunicazione che denigra Terni

"Colto da sindrome di Stendhal nella sala del Peruginio, portato d'urgenza a visitare Terni": è il titolo dell'articolo di uno dei siti satirici più amati e più letti dai lettori online, ovvero Lercio.it. Chiaro il riferimento alla mega mostra internazionale su il Perugino presentata a Perugia. Chiaro anche il giudizio ironico, della redazione, su chi sia più bella come città d'arte tra Perugia e Terni. Una buona parte dei cittadini ternani, ma anche tanti altri umbri (che non amano queste forme di campanilismo), sono rimasti male, amareggiati nel leggere questo ennesimo giudizio sulla città di San Valentino, da sempre fucina di grandi industrie, che da anni sta cercando di mettere in mostra anche le sue bellezze paesaggistiche (da Piediluco a alla Cascate della Marmore, per dirne alcune...), la vitalità di Corso Tacito ma anche le iniziative culturali e sociali. Ma l'amarezza si è trasformata in rabbia e richiesta di spiegazione quando nell'articolo di Lercio si è notato che c'è chiaramente scritto che l'articolo-satirito-pubblicitario era in collaborazione con La Galleria nazionale dell'Umbria, sede della mostra sul Perugino, con sede nel cuore di Corso Vannucci all'ultimo piano di Palazzo dei Priori. Più che ironia è sembrato un giudizio di cattivo gusto, forse pagato con  soldi pubblici e quindi anche dei ternani, E da qui è scattata una polemica che è finita ad essere disputa istituzionale.

Quella collaborazione che vuol dire? E' stato studiato insieme il titolo con la direzione della Galleria? Ne erano a conoscenza gli enti che promuovono questa iniziativa? E soprattutto - come scritto sopra - è stato un servizio a pagamento, quindi commissionato? E da chi e perchè la scelta è ricaduta su una rivista - né di settore né generalista - di chiaro stampo satirico? Se è pagamento quali fondi sono stati utilizzati? Insomma tante domande a cui dovranno rispondere sia il Comitato per l'evento del Perugino che i vertici della Galleria dell'Umbria che rappresentano tutta la nostra regione.

La rabbia dei ternani e di tanti altri umbri per questo spot è pari a quella della Regione: la presidente Tesei e l'assessore al turismo Agabiti sarebbero furiose per quello che definiscono un  grave autogoal a livello di immagine oltre che una discutibile gestione della comunicazione per un evento internazionale che deve essere la vetrina per tutti i comuni dell'Umbria. Fonti di palazzo hanno fatto trapelare una dura presa di posizione della Tesei a livello formale. Questa mattina è stata inviata una mail ufficiale nella quale si chiedono spiegazioni dopo il riferimento alla città di Terni con un'accezione negativa e denigratoria. Si chiede al Comitato e alla Galleria: la natura del rapporto con Lercio (gratuito o a pagamento), la eventuale presenza di un'agenzia ingaggiata per promuovere il quinto centenario della morte di Pietro Vannucci,  se il Comitato e la Galleria fossero a conoscenza e abbiano condiviso il messaggio. O in caso contrario il perchè della mancata verifica di quanto pubblicato sui social. Ultimo aspetto: se a pagamento quali fondi sono stati utilizzati.  Il finale della missiva comunque ribadisce che l'eventuale condivisione del titolo su Lercio o la mancata verifica sul lavoro di agenzia e poi fatto veicolare sui social, sarebbe definito "censurabile". Ovvero sbagliato, lesivo e non adatto per una comunicazione istituzionale.

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