Emergenza Coronavirus, appello di FarmaciaTerni: alto rischio di contagio, subito i test ai nostri collaboratori
L’amministratore Scarpellini chiede aiuto al commissario dell’ospedale di Terni: mezza città di Terni da gennaio ad oggi ha visitato le nostre farmacie, ma ancora nessuno ha controllato il personale
Prima la buona notizia: “Nessuno tra collaboratrici e collaboratori della società ha accusato sintomi”. “Però – scrive Mauro Scarpellini, amministratore unico di FarmaciaTerni - la saggezza vuole che prevenire sia meglio che curare”.
È una lettera-appello quella che Scarpellini indirizza al commissario dell’azienda ospedaliera di Terni, Andrea Casciari. Partendo da quella che sembrava una “mossa” obbligata. Ossia, estendere i test di controllo ad una platea molto ampia nel personale sanitario.
“Da alcune settimane – scrive Scarpellini nella sua missiva - ho letto sui quotidiani della sottoposizione degli operatori sanitari, incluso il personale che lavora nelle farmacie, al controllo col tampone”.
“Sembrava un’operazione prossima”, rileva l’amministratore della società. E invece, “ad oggi non ho notizie e non ho ricevuto alcuna comunicazione, preavviso, invito da chicchessia, per sottoporre a controllo il personale della società che amministro”.
In realtà, però, di controlli ci sarebbe bisogno. “FarmaciaTerni gestisce nove farmacie e una parafarmacia nella città e nel periodo della diffusione del contagio appena trascorso” cioè “da gennaio alla vigilia di Pasqua, le persone entrate nelle nostre farmacie sono state 168.157. Si intuisce – rileva Scarpellini - che alcune siano venute in farmacia più volte, ma il numero dovrebbe far comprendere come la potenzialità infettiva non sia residuale, sia per il personale delle farmacie sia - di riflesso - per i cittadini che entrano per acquistare medicine. Posso affermare statisticamente che quasi la metà dei cittadini di Terni abbia visitato le nostre farmacie”.
Completata la premessa, da FarmaciaTerni parte l’appello a Casciari: “Le chiedo cortesemente di darmi collaborazione per poter estender il controllo ai farmacisti, agli infermieri e ai commessi di FarmaciaTerni i quali, seppure protetti da mascherine, guanti, schermi parafiato, disinfettante, sanificazione e distanziamento - sono stati esposti, come tutti gli italiani, nel periodo di inizio anno nel quale non era ancora identificata l’epidemia e tanto meno la pandemia. Il timore della asintomaticità credo sia legittimo. Nessuno tra collaboratrici e collaboratori della società ha accusato sintomi, però la saggezza vuole che prevenire sia meglio che curare. Spero che sia nelle sue possibilità il poter assecondare questa richiesta”.