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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, l’appello alla vaccinazione: “Nella fascia 12-19 anni l’incidenza è superiore a 170 casi su 100 mila abitanti”

“I soggetti non vaccinati sono coloro che hanno il maggior rischio di ospedalizzazione. Lo dimostra la situazione dei ricoveri, da cui si evince che i pazienti attualmente in cura in terapia intensiva sono esclusivamente non vaccinati”

Un andamento epidemico regionale in linea con il trend nazionale, il quale evidenzia un’incidenza appena superiore a cinquanta casi per 100 mila abitanti. Nel corso della giornata di oggi – venerdì 5 novembre - si è riunito il Centro operativo regionale coordinato dal Direttore regionale Stefano Nodessi Proietti. Alla riunione erano presenti il Direttore regionale alla Salute Massimo Braganti, ed il Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Massimo D'Angelo.

I dati emersi. In tutte le fasce d’età, l’incidenza dei positivi è nettamente più alta tra coloro che non sono vaccinati, rispetto a chi ha ricevuto un ciclo completo di vaccinazione. Nella fascia d’età 0-11, quella dei soggetti non vaccinabili, l’incidenza è pari a 111,26. Per i soggetti non vaccinati appartenenti alla fascia 12-19 anni il valore è superiore a 170 mentre per i vaccinati a circa 20. Nelle fasce 20-39 e 40-59 anni l’incidenza per i non vaccinati è circa 120 mentre per i vaccinati si attesta intorno a 20. Negli over 80 l’incidenza nei non vaccinati è superiore a 300 mentre per i vaccinati è circa 45.

“I soggetti non vaccinati – è stato ribadito nel corso della riunione - sono coloro che hanno il maggior rischio di ospedalizzazione, come dimostra la situazione odierna dei ricoveri, da cui si evince che i pazienti attualmente in cura in terapia intensiva sono esclusivamente non vaccinati. Appare evidente che la strategia per combattere la pandemia deve continuare sul doppio binario della vaccinazione e del contestuale rispetto scrupoloso delle misure di prevenzione come l’uso della mascherina, il distanziamento e l’igiene delle mani”. Ed ancora: “Il buon operato della Regione viene confermato anche dagli ultimi dati forniti dalla Fondazione Gimbe che pongono l’Umbria al secondo posto tra le regioni italiane per tasso di copertura delle dosi addizionali verso i soggetti immunocompromessi, con il 91,8% e la quinta regione per tasso di copertura delle dosi booster verso over 80, operatori sanitari e ospiti delle strutture residenziali, con il 34,9%”.

Al temine dei lavori il coordinatore del Cor Nodessi Proietti ha voluto rinnovare l’appello ai cittadini a vaccinarsi dato che, anche sulla base dei dati registrati in Umbria, si conferma l’unico strumento concreto di lotta al Covid è il vaccino. L’obiettivo della Regione Umbria è quello di raggiungere la massima copertura vaccinale della popolazione.

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