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Cronaca

Coronavirus, Donatella Tesei: "L'Umbria resta in zona arancione. Provvedimenti aggiuntivi previsti"

La provincia di Terni resta in zona arancione, in quella di Perugia saranno adottate delle misure aggiuntive conformandosi al Dpcm del 14 gennaio. Ordinanza che non riguarderà tutti i comuni del territorio

Zona rossa scampata per Terni e provincia. E’ questo il sunto che si può estrarre dalla conferenza stampa convocata dalla Regione dell’Umbria, per fare il punto sull’andamento epidemiologico dell’ultimo periodo. Il territorio resta arancione con aree rosse, nella provincia di Perugia, che verranno comunicate in seguito – presumibilmente entro il weekend – e contestuale ordinanza regionale la quale entrerà in vigore a partire da lunedì 8 febbraio. Ad inaugurare la conferenza stampa la presidente Donatella Tesei che ha dichiarato: “Ringrazio il professor Rezza presente all’evento. Preciso che da quando abbiamo adottato le restrizioni insieme ai sindaci dei territori interessati, come la chiusura delle scuole, lo abbiamo fatto in modo veloce e puntuale. Un elemento importante che ci permette di stare nella linea del contenimento, salvo ulteriori provvedimenti”.

I dati monitorati: “Sussiste un’incidenza di positività sulla fascia di età molto giovane, dall’infanzia all’adolescenza. Il provvedimento di chiudere le scuole, seppur doloroso, era necessario e dunque necessario mantenerlo. Abbiamo inviato, ieri, ulteriori 42 tamponi all’Istituto Superiore di Sanità. Sono stati sequenziati con celerità nell’interesse generale. Oggi c’è la certezza di avere due varianti in contemporanea: brasiliana ed inglese. Vanno assolutamente contenute”. L’annuncio: “Posso dirvi che rimaniamo in zona arancione, a livello regionale, poiché c’è un bilanciamento tra le due province. Sono previste delle misure aggiuntive valutando le situazioni specifiche. Non avranno valenza di carattere regionale".

Dunque per Terni e provincia nessuna ulteriore limitazione. “Andremo ad adottare le norme del DPCM del 14 gennaio che prevede interventi di zona rossa, non da lockdown. Interventi che cambiano la colorazione di parte della regione e verranno adottati con apposita ordinanza, computata a quelle comunali. Valuteremo i comuni interessati. Ci sono delle aree della provincia di Perugia che non sono interessate da questo fenomeno. Ci lavoriamo da domani, l’efficacia sarà da lunedì con durata di 15 giorni”.

Il professor Gianni Rezza presente alla conferenza: “Identificare la circolazione delle varianti è molto importante, non solo per l’Umbria, ma per tutta l’Italia. I primi due campioni sono risultati positivi, a seguito di controlli di routine. Il fatto che sia stato individuato il focolaio è altrettanto fondamentale. La variante brasiliana può comportare dei problemi dal punto di vista dell’efficacia vaccinale, può ridurla parzialmente ma non la annulla. Fortunatamente sembra essere presente solo in quei cluster ospedalieri. Solo in un caso è stata trovata in una persona all’esterno. L’altra – aggiunge Rezza - è quella inglese caratterizzata da una maggiore trasmissibilità ma risponde normalmente ai vaccini attualmente disponibili. Non è la prima volta che la riscontriamo. E’ diffusa in diversi comuni della provincia di Chieti. Stiamo seguendo l’evoluzione anche in Abruzzo”.

Ulteriori dettagli forniti da Claudio Dario: “Sono emersi 18 casi di variante inglese e dodici di variante brasiliana. Inoltre tre mutazioni ed altri campioni con difficoltà di lettura e quindi da analizzare nuovamente. Gli ambiti di distribuzione principali sono due. Nella fattispecie un cluster nell’ospedale di Perugia per la variante brasiliana. Infine una diffusione di quella inglese soprattutto nelle aree di Bastia Umbra, Perugia e del lago Trasimeno”.

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