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Cronaca

Coronavirus, due casi sospetti in Umbria: scatta la quarantena, negativo il primo test

Si tratta di due donne, entrambe del nord, una ad Assisi e l’altra in Altotevere. La prima è stata ricoverata nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Perugia. L’altra ha lasciato la località di Trestina

Due casi sospetti di coronavirus in Umbria. Il primo, confermato dalla Regione, riguarda una donna lombarda che alloggiava, fino a questa mattina, in una struttura ricettiva - non si tratta di un albergo - in provincia di Perugia, ad Assisi. La task-force anticontagio in Umbria è scattata anche dopo le indicazione che arrivavano dagli ospedali del Nord - dove sono stati registrati casi accertati di coronavirus e anche i primi decessi - che hanno ricostruito uno schema delle persone entrate in contatto con le persone contagiate o sospettate di esserlo e quindi poste in isolamento.

La turista, a quanto sembra, avrebbe partecipato giorni fa ad una cena in una località del Nord Italia dove erano presenti una o più persone ora sotto massima osservazione. Da quanto appreso da perugiatoday.it da fonti non ufficiali, la donna al momento dell’arrivo del personale sanitario non presentava gravi sintomi e la temperatura era poco sopra i 37 gradi. Come da procedura, è stato effettuato il prelievo tramite tampone, esaminato dalle strutture specializzate: il primo risultato sarebbe negativo, il test sarà ripetuto nella giornata di lunedì per una conferma definitiva. 

I medici della task force e il direttore regionale alla sanità, Claudio Dario, rassicurano che è stato rispettato a pieno il protocollo ministeriale e che il paziente con sintomi sospetti è in isolamento al reparto malattie infettive di Perugia. Nelle scorse settimane ci sarebbero stati altri due casi sospetti - non finiti nei radar dei media - che per fortuna sono risultati negativi al test del coronavirus. La preoccupazione però sale sempre di più in Umbria: intasati i centralini del numero verde istituito dall’assessorato regionale alla sanità. E nelle prossime ore sarà potenziato il servizio a disposizione dei cittadini.

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Confermata anche la presenza di un soggetto a rischio in Altotevere: si tratta di un’altra donna, sempre del nord. In questo caso non presentava sintomi ma, secondo quanto si è appreso, sarebbe stata nei giorni scorsi in contatto con soggetti contagiati o sotto osservazione. La donna non è ricoverata ma ha lasciato l’Umbria per ritirarsi in una quarantena precauzionale nella sua dimora. Stesso trattamento per la sua famiglia.

In merito alle preoccupazioni che stanno emergendo nella comunità di Trestina il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, in costante contatto con il commissario straordinario della Usl Umbria 1, dottor Silvio Pasqui, ha trasmesso la comunicazione della dottoressa Daniela Felicioni, direttore del distretto sanitario altotevere umbro. “Si informa che la donna segnalata dalla Usl di Lodi come contatto di caso infetto da nuovo coronavirus ha lasciato volontariamente la località di Trestina, dove si era recata negli ultimi giorni, dopo aver informato i colleghi del Dipartimento di prevenzione, che le hanno raccomandato di mettersi in auto e recarsi direttamente alla propria residenza senza fare soste sotto la sua diretta responsabilità. Della cosa i colleghi hanno informato sia la locale stazione di polizia che la Usl di residenza di altra Regione. Si tiene a precisare che la signora è sempre stata asintomatica. I familiari della persona sono in regime di quarantena per ovvi motivi precauzionali”.

Il sindaco Bacchetta, comprendendo le preoccupazioni dei cittadini di Trestina, comunica che “terrà costantemente informata la comunità locale”, invitando tutti al rispetto delle “norme igienico-sanitarie” diramate a livello nazionale e dalla task-force regionale presso la sede della Protezione Civile a Foligno.

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