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Cronaca

Coronavirus, la regione ‘a doppia velocità’ nella circolazione del virus. Conferma per Terni e provincia nel trend pandemico

Quattordici i casi complessivi localizzati nel territorio ternano sui 375 complessivi. In città nove nuove infezioni e dieci guarigioni

Una conferma ulteriore sull’andamento epidemiologico regionale il quale, si sta contraddistinguendo, nell’ultimo periodo. Come riportato nella dashboard di riferimento in Umbria sono stati riscontrati ulteriori 375 casi di positività al Coronavirus. Tuttavia, appena quattordici, appartengono alla provincia di Terni così equamente distribuiti: nove nel capoluogo, uno a Baschi, Guardea, Montecastrilli, Orvieto e Polino. Nessuno di questi, ancora una volta, appartiene ai sei municipi ‘zona rossa’ indicati nell’ordinanza regionale. Seguono 93 guarigioni che fanno scendere, di due unità, gli attuali positivi di Attigliano (tra i comuni interessati dal provvedimento). Contestualmente ne sono stati individuate ulteriori dieci a Terni ed una a San Gemini.

I casi attuali

A Terni si computano 288 infezioni, lo stesso dato di giovedì 28 gennaio, prima di leggere fluttuazioni che comunque non inficiano su un andamento complessivamente davvero sotto controllo. Una costante verificata anche a Narni (attualmente a 37 Covid+) poiché, da inizio mese di febbraio, il trend è praticamente il medesimo dopo una fase discendente emersa nel mese di gennaio (ad inizio anno se ne contavano 60). L’elemento che preoccupa maggiormente, tuttavia, è il numero di pazienti ricoverati all’ospedale Santa Maria. Un incremento che porta i degenti a quota 113 (aumento giornaliero di ulteriori due degenti). Ricordiamo comunque che il nosocomio ternano è l’unico che ospita pazienti Covid della provincia, punto di riferimento per tutti i comuni del territorio.

La proposta

La consigliera di Uniti per Terni Anna Maria Leonelli, nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale ha esposto un’interrogazione, chiedendo al sindaco Latini di sollecitare la Regione dell’Umbria ad acquisire, in proprio, dosi di vaccino da somministrare ai cittadini umbri. “Si tratta di una modalità operativa – ha affermato Leonelli – che è allo studio anche di altre regioni e che può portare ad incrementare in maniera consistente la campagna di vaccinazione in atto a livello nazionale, al momento in sofferenza per il numero contingentato dei vaccini a disposizione. Nella mia interrogazione ho chiesto anche informazioni sulla quantità di vaccini che la regione può disporre a breve e le modalità e i tempi di somministrazione". 

"Occorre fare in fretta – ha concluso – poichè l’Umbria è interessata a una nuova ondata di contagi che sembra trovare nuovo vigore dalle variazioni in atto del Covid19 che potrebbero produrre danni ancora più consistenti. L’unica vera barriera alla pandemia è il vaccino, per questo chiedo di avviare quanto prima con aziende produttrici che abbiano scontato tutti i protocolli di sicurezza ed efficacia interlocuzioni per l’acquisto di nuove dosi”.  

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