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Cronaca

Virus e scuola, faccia a faccia tra Regione e Comuni. Squarta: riaprire le elementari

Domattina summit tra i primi cittadini, l’assessore Paola Agabiti e il comitato tecnico scientifico. IL presidente del consiglio regionale: la pandemia dura da un anno ma del vuoto insormontabile di esperienze dei bambini si è parlato sempre troppo poco

È stato convocato per domani mattina alle 9 l’incontro tra Regione Umbria, Comuni e comitato tecnico scientifico sul tema scuole. In videoconferenza i primi cittadini esporranno all’assessore regionale Paola Agabiti le motivazioni per le quali le lezioni potrebbero tornare in presenza, almeno laddove i contagi da Coronavirus stanno segnando un rallentamento o – in alcuni casi – sono molto limitati.

La riunione fa seguito alle prese di posizione che, soprattutto nel Ternano, hanno seguito i provvedimenti contenuti nell’ultima ordinanza di Palazzo Donini con la quale è stata disposta la chiusura delle scuole (elementari, medie e superiori) in tutta la regione e l’apertura di asili e materne soltanto in alcuni territori.

All vigilia del summit, c’è da registrare anche l’intervento del presidente del consiglio regionale, Marco Squarta (Fratelli d’Italia) che attraverso una nota chiede di “riaprire, in sicurezza, quanto prima, le scuole elementari dell’Umbria”.

“Compatibilmente agli sviluppi del quadro epidemiologico da Covid-19 – spiega Squarta - chiedo alla Regione di valutare la ripresa dell’attività scolastica in presenza nei Comuni meno colpiti dal virus. I ragazzini delle scuole primarie devono rientrare in classe appena le statistiche dei contagi torneranno compatibili con le disposizioni contenute nel Dpcm e il decreto legge. Lo scenario è migliorato rispetto a qualche giorno fa, i piccoli studenti sono chiusi in casa da troppe settimane ormai e non possono più continuare a rimanere lontano dal loro mondo, senza poter vedere gli altri bambini. Devono poter andare a scuola, come, d’altronde, i loro genitori vanno al lavoro”.

“È necessario sottolineare - conclude il presidente dell’assemblea di Palazzo Cesaroni – l’importantissimo ruolo educativo svolto in questa fase dalle famiglie, alle prese con le difficoltà della didattica a distanza, i compiti da stampare, i problemi di connessione e di isolamento dei figli dagli amici e dalla società. La pandemia dura da un anno ma del vuoto insormontabile di esperienze dei bambini si è parlato sempre troppo poco”.

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