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Cronaca

Coronavirus, l'Umbria a due facce: tasso altissimo dei contagi (+257%), ma prima nelle vaccinazioni (79% della popolazione)

I dati della Fondazione Gimbe per la settimana di Natale: "Aumento dei positivi sia per l'aumentata circolazione virale, sia per l'incremento del numero dei tamponi"

L'Umbria alle prese con il Covid-19 presenta due facce: da un lato sono aumentati del 257,6 per cento i nuovi casi di Coronavirus nella settimana 22-28 dicembre rispetto a quella precedente, dall'altro la regione fa meglio di tutte le altre per quanto riguarda il tasso di vaccinazione.

I dati sono contenuti nella rilevzione della fondazione indipendente Gimbe nell'analisi settimanale dalla quale emerge anche una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti (1.275).

Per Gimbe sopra la soglia di saturazione sono i posti letto in area medica (16%) mentre sono sotto quelli terapia intensiva (9%) occupati da pazienti Covid. L'incidenza dei casi di Covid-19 ogni 100 mila vede Perugia con 891 e Terni con 812, cioè il quinto e il decimo tasso più alto rilevato a livello provinciale. Davanti al capoluogo umbro ci sono Milano (1.243), Lodi (1.158), Monza e della Brianza (1.023) e Varese (907).

La Fondazione Gimbe conferma che il sistema di monitoraggio è in tilt in tutta Italia: "Troppi falsi negativi grazie ai tamponi antigenici e un numero elevati di casi che fanno rischiare un nuovo lockdown" e che l'aumento dei nuovi casi è sotto osservazione da 2 mesi e mezzo, anche se "nell'ultima settimana ha subìto un'impennata, superando quota 320 mila, sia per l'aumentata circolazione virale, sia per l'incremento del numero dei tamponi".

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