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Cronaca Narni

Si spaccia per avvocato e tenta di ingannare un vedovo: scatta l’indagine

L’uomo aveva richiesto l’intervento del presunto legale per ottenere la reversibilità della pensione della moglie defunta. Ma il professionista in realtà era un fabbro

Da fabbro (pieno di debiti) ad avvocato (fasullo). È la storia di un professionista (non si sa bene in quale campo) che è stato denunciato per tentata truffa ed esercizio abusivo della professione di avvocato.

Il denunciante è un vedovo che pensava di aver diritto alla reversibilità della pensione di invalidità civile della moglie, ma essendo povero, voleva provare ad ottenere la reversibilità dell’assegno usufruendo del gratuito patrocinio. Veniva indirizzato verso una legale che opera nella provincia di Viterbo e di Terni.

Dopo aver concordato via telefono un appuntamento, l’uomo si incontrava con l’avvocatessa a Narni, dove il legale si presentava con una terza persona. L’avvocatessa iniziava a spiegare quali fossero i documenti necessari e le azioni da intraprendere per richiedere la reversibilità e per il gratuito patrocinio, avvertendo, però, che in assenza di tale beneficio l’uomo non avrebbe potuto dare corso al mandato in quanto non abbiente.

La terza persona presente non interveniva, ma dimostrava insofferenza. Al che l’avvocato “affermava che sia nell’ipotesi di ammissione al gratuito patrocinio ovvero in caso negativo, le spese legali sarebbero state a carico” del cliente “quanto meno in parte” e sottoponevano dei fogli necessari al mandato difensivo.

L’uomo si rifiutava di sottoscrivere la procura e l’avvocatessa e la terza persona se ne andavano alterati.

Effettuando delle ricerche e delle investigazioni, l’uomo ha scoperto che la terza persona non è avvocato, anche se sui profili social appare titolare di uno studio legale, “ingenerando la convinzione che il predetto sia effettivamente avvocato”, mentre svolge altre attività.

Da qui la denuncia nei confronti dell’avvocatessa e della terza persona per “aver chiesto onorari” pur di fronte alla richiesta del beneficio “del gratuito patrocinio”, esercizio abusivo della professione legale e abuso di titoli. A carico dell’uomo risultano altre segnalazioni presso l’Ordine degli avvocati di Viterbo e presso la Procura di Viterbo, oltre ad una vicenda di mobili da pignorare, nascosti o non fatti vedere all’ufficiale giudiziario perché consegnati a parenti e fatti risultare come di loro proprietà. Per tale vicenda l’ufficiale giudiziario fu condannato ad un risarcimento.

“Non mi sento di fare alcuna dichiarazione trattandosi di materia assai delicata, ma ho fiducia nella magistratura affinché venga fatta luce sulla vicenda” afferma l’avvocato Giacomo Marini, difensore dell’uomo che ha denunciato.

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