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Cronaca

Maltempo a Terni, la testimonianza: “Isolati e prigionieri a causa della piena. Rischio di perdere il lavoro ogni volta che succede”

Il torrente Tescino in piena, a seguito dell’acqua caduta copiosa nelle scorse ore sul territorio e le problematiche che ricadono sui residenti

Otto famiglie direttamente coinvolte e distribuite in cinque edifici. Alcuni la chiamano il ‘Castelluccio’ di Terni la zona interessata, in località San Carlo. Nel corso della mattinata di oggi, lunedì 9 gennaio, i vigili del fuoco sono intervenuti per consentire ad una bambina di essere accompagnata a scuola, dalla propria mamma. L’ingrossamento del torrente Tescino, ogniqualvolta la pioggia scende copiosa, crea notevoli disagi e di fatto isola i residenti, impedendo di accedere alla strada che li immetterebbe sulla Flaminia.

Alla nostra redazione di www.ternitoday.it è intervenuto uno dei residenti che racconta le criticità riscontrate: “Inizialmente è possibile constatare un filo d’acqua. Poi il torrente, in pochi minuti, si ingrossa ed arriva tutta l’ondata proveniente principalmente dalla montagna. Purtroppo anche molteplici rifiuti portati con sé dalla piena”. La richiesta: “Abbiamo sollecitato più volte l’amministrazione, chiedendo un intervento di bonifica. Ci è stato detto che l’eventuale ponte da costruire dovrebbe ricadere sulle nostre tasche”. La strada sarebbe ad uso comunale: “Tuttavia la manutenzione è a spese nostre. Così quando arriva il maltempo l’acqua ci impedisce il passaggio ed inoltre si creano delle buche che dobbiamo tappare, utilizzando del materiale apposito. Quantomeno – aggiunge il giovane residente – potrebbero provvedere loro ad acquistarlo”.

Dal maltempo all’isolamento: “Rischio di perdere il lavoro restando a casa, poiché non posso muovermi, ogniqualvolta accade. E’ troppo rischioso attraversare il torrente in piena per arrivare dall’altra parte. Nella zona abitano anche due persone anziane, delle famiglie con dei ragazzi. Sono anni che sollecitiamo senza riscontri e ci sentiamo sempre più abbandonati. Una possibile soluzione – afferma – potrebbe essere trovata scavando e posizionando dei tubi, per poi ricoprire il tutto con la ghiaia, consentendo all’acqua di non invadere la strada. Sussistono diversi problemi ma nessuno ci aiuta. Ci sentiamo a tutti gli effetti prigionieri. Cosa auspichiamo? – la risposta è laconica – quantomeno un pizzico di attenzione”.

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