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Cronaca Stroncone

Risolto il mistero dell’antico scritto del Beato Antonio: le indagini portano a Pescara

I carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale ritrovano un documento del 1700 scomparso a Stroncone

Un documento risalente al 1743 e intitolato “Fr. Vincentius ab Interamna”, emesso dal Provinciale dei Frati Minori Fra Vincenzo da Terni. Un documento dato per scomparso e invece ritrovato dai carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) del Nucleo dell’Aquila. Le indagini sono arrivate fino a Pescara, dove il foglio è stato ritrovato. 

Le indagini si sono concretizzate nel negozio di un sessantacinquenne nel Comune di Montesilvano. Lì i carabinieri hanno ritrovato il documento che riporta il sigillo dell’ordine Serafico e che è stato emesso al Convento di San Damiano ad Assisi, dove il corpo del Beato Antonio è stato conservato fino al 1809, anno in cui fu portato a Stroncone, dove ancora oggi è oggetto di profonda devozione.

Su disposizione della Procura della Repubblica di Pescara, che ha coordinato le indagini, i militari del Nucleo specializzato dell’Arma si sono recati nell’attività e  grazie alla collaborazione di esperti hanno ricostruito con accuratezza la provenienza del documento sotto sequestro. In particolare è stata raccolta la testimonianza del responsabile del Convento di San Francesco e del Santuario del Beato Antonio da Stroncone, Padre Danilo Cruciani, il quale ha riconosciuto il documento quale un’autentica della reliquia dello zucchetto, tuttora custodito presso il Convento, appartenente al Beato Antonio da Stroncone (1381-1461). Il materiale poi è stato riconsegnato al convento. 

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