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Cronaca Papigno / Via Carlo Neri

Inseguimento da film intorno agli Studios di Papigno. Poi litigano in strada per la “proprietà” della droga

Con la Panda hanno cercato di sfuggire ai carabinieri dopo avere gettato un etto di eroina dal finestrino: arrestati e portati nel carcere di Terni

Vista la vicinanza con gli Studios, poteva sembrare la scena di un film. Invece era tutto vero e il finale è stato ancora più “cinematografico”.

È successo tutto ieri sera intorno alle 19 nella zona di Papigno: una pattuglia di carabinieri incrocia una Panda che procede in maniera “eccessivamente disinvolta” nei pressi della frazione di Larviano. I militari si avvicinano al veicolo e il guidatore accelera, tentando la fuga prima fra le auto che percorrono la strada statale 79 e poi seminando il panico fra le stradine di Papigno, dove è stato anche gettato un vistosto involucro di cellophane.

I militari si fermano, raccolgono il “pacco”, verificando che dentro c’è una sostanza poi identificata in eroina, e si rimettono all’inseguimento dell’utilitaria. Inseguimento che termina in via Carlo Neri, proprio a ridosso degli studios cinematografici.

Ma la vicenda non si conclude con l’alt dell’Arma. Perché una volta fermati e scesi dalla vettura, le due persone a borgo – un 57enne italiano incensurato e un 37enne magrebino già espulso dal prefetto di Ragusa – si mettono a litigare in mezzo alla strada su chi fosse il “proprietario” dell’etto di droga recuperato dai carabinieri.

Fermati ancora una volta, sono stati anche perquisiti e trovati in possesso di una somma di denaro che i carabinieri definisco di origine “sospetta”. Arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, i due sono stati trasferiti nel carcere di Terni a disposizione della procura della Repubblica.

In mattinata è stata celebrata l’udienza di convalida al termine della quale, il giudice del tribunale di Terni Chiara Mastracchio ha disposto per entrambi gli arrestati – assistiti dall’avvocato Francesco Mattiangeli - la scarcerazione mentre il pubblico ministero aveva chiesto la misura cautelare in carcere. L’italiano dovrà però rispettare l’obbligo di dimora a Terni mentre per lo straniero – in attesa del processo – è stato disposto il divieto di dimora in città.

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