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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

“Incendi a Terni, la conca è satura di inquinanti: serve subito un’indagine sugli alimenti”

Comitato No inceneritori e Mercato Brado: la città deve sapere se può ancora esser considerata una città in cui è possibile fare coltivazioni e allevamento. Europa Verde: “Ancora nessuna risposta sulle diossine: Comune e Regione dormono, ora la class action”

Due incendi in pochi giorni: gli inquirenti chiariranno la natura dei roghi che hanno devastato Ferrocart e Medei. Ma il dibattito che si è “acceso” in città in conseguenza dei due eventi, riporta l’attenzione sul piano ambientale. E da più parti si levano voci che pretendono “chiarezza” rispetto all’impatto che questi due episodi hanno avuto e avranno sulla qualità dell’aria, dell’acqua, della terra e della vita nella conca ternana.

“Due incendi devastanti in meno di 10 giorni in città, in un quadro regionale e nazionale in cui da anni si susseguono roghi di impianti. L’ultimo sembrerebbe slegato dalla vicenda rifiuti, ma pensare ad una tragica coincidenza non soddisfa il sospetto e la paura. Servono analisi a tappeto – scrivono in una nota il Comitato No inceneritori Terni e l’associazione Mercato Brado - prolungate nel tempo sia delle matrici alimentari che della matrice suolo. Un piano di caratterizzazione degli inquinanti è urgente”.

“L’unica risposta che come abitanti di questi territori vogliamo è conoscere lo stato di salute dei terreni, delle coltivazioni e degli allevamenti che vi insistono per poter decretare la sussistenza, o meno, della sovranità alimentare di questo stralcio di penisola. Pensare che la conca debba essere considerata un luogo in cui non produrre cibo perché continuamente sottoposta a emissioni di inquinanti ci rattrista. Sarà necessario chiarire quanto sia salubre il nostro territorio alla produzione alimentare. Imbarazzante, da questo punto di vista, il silenzio delle associazioni di categoria dell’agricoltura. Dopo 130 anni di presenza industriale, 3 inceneritori, polo chimico, discariche ufficiali e abusive, industriali e civili, incendi, è il minimo che possiamo pretendere”.

“Il territorio esige un piano di caratterizzazione sulle matrici alimentari e ambientali, nell’immediato, nel medio e nel lungo termine; che si analizzino ortaggi a foglia e a frutto, che si analizzino considerando i vari passaggi necessari all’uso alimentare, così prescrive in genere Asl, sia nella fase del lavaggio che della cottura. Che si analizzino uova, latte, carni, erbe aromatiche e spontanee, cereali, legumi e foraggi. Vogliamo che le analisi su queste ultime matrici alimentari avvengano nello stesso modo degli ortaggi: analizzandone i depositi di inquinanti e diossine nelle varie fasi di lavaggio e cottura. Le analisi, data la complessità, non dovranno essere a campione ma che coprano tutto il territorio, che provengano da allevamenti e/o aziende agricole ufficiali ma anche da orti e allevamenti domestici. È un’indagine onerosa ma necessaria: Terni deve sapere se può ancora esser considerata una città in cui è possibile fare coltivazioni e allevamento per autosussistenza o se queste devono avvenire lontano dalla stessa, intendendo per Terni un territorio ben più vasto dei confini comunali”.

E sulla presenza di inquinanti a seguito dell’incendio Medei chiede chiarezza Europa Verde, puntando il dito contro il direttore del dipartimento Umbria sud di Arpa Francesco Rotondi che in una intervista ha spiegato “alcuni particolari rispetto agli incendi di Terni del 20 febbraio e del 28 febbraio che meritano precisazioni. Rispetto alle sei centraline fisse e ai campionatori mobili, ad esempio, che servono a monitorare gli inquinanti, in particolar modo le diossine e furani, i policlorobifenili e gli idrocarburi policiclici aromatici, tutti inquinanti organici in grado di persistere nell'ambiente e bioaccumularsi. Apprendiamo che si stanno analizzando i filtri, ma, come tutte le famiglie delle zone attorno agli incendi, ci domandiamo i tempi. Ci preoccupa che ancora non ci siano questi dati. Da cosa dipende? Quanto ci vuole a svolgere analisi?”, dicono in una nota i coportavoce regionali di Europa Verde, Gianfranco Mascia ed Eva Hausegger e la portavoce di Terni Francesca Arca.

“I cittadini non sanno cosa fare rispetto alle polveri che si sono depositate nelle case, nei parchi e nelle scuole. Riteniamo che chi di dovere, in particolar modo il comune di Terni e la Regione Umbria, stiano ancora dormendo, perdendo tempo solo ad attaccare chi, come noi e le famiglie delle zone, chiedono quale sia la situazione della salute delle cittadine e dei cittadini, se corrono rischi oppure no”.

“Per questo stiamo pensando di appoggiare l’idea di una class action contro le amministrazioni umbre delle e dei residenti – concludono Mascia, Hausegger e Arca - come strumento giuridico processuale per la tutela dagli illeciti plurioffensivi in campo ambientale e in difesa del diritto alla salute”.

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