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Fiori di pioppo, pericolo “alta infiammabilità”: cinque incendi in pochi giorni

Annessi agricoli e sterpaglie in fiamme fra Terni e Narni anche grazie alla diffusione dei “piumini”, particolarmente elevata in questa stagione

Non provocano allergie e anzi contribuiscono a portare ovunque i semi di una delle piante “divoratrici” di smog visto che si calcola che un pioppo nella sua vita può arrivare ad assorbire anche fino a 5 tonnellate di anidride carbonica. Ma i “piumini”, i fiori di pioppo, stanno creando più di qualche rischio in queste ultime settimane.

Sono almeno cinque gli incendi divampati fra Terni e Narni a cui hanno contribuito i fiori di pioppo, caratterizzati – come spiegano i vigili del fuoco – da una “alta infiammabilità”. E quindi, depositati soprattutto nei pressi dei corsi d’acqua, aiutano le fiamme a propagarsi in modo piuttosto veloce, complice anche la siccità che sta caratterizzando questo 2022 in cui la diminuzione di piogge – a livello regionale – si attesta fra il 35 ed il 50%.

L’ultima “fiammata” dei pioppi ieri pomeriggio in un annesso agricolo di Narni: il rapido intervento dei vigili del fuoco ha evitato che il rogo si estendesse a delle vicine strutture che ospitano cavalli. Le cronache hanno poi registrato incendi di sterpaglie in via della Doga a Narni, in via Vanzetti a Terni e ancora a Borgaria e Castelchiaro sempre nel territorio narnese.

Anche se – in tutta onestà – c’è da aggiungere che le fiamme hanno avuto vita “facile”, almeno fino all’arrivo del 115, per lo stato in cui si trova la vegetazione, spesso fuori controllo. Altrimenti i “piumini”, da soli, avrebbero potuto fare ben poco.

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