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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

“La mia vita si è fermata a 21 anni perché tu guidavi ubriaco. Ora voglio giustizia”

Velocità e alcol responsabili dello schianto in galleria costato la vita al giovane Nikola, sotto processo un ragazzo di 26 anni. “O guidi o bevi”, la battaglia di mamma Rezana

Secondo la ricostruzione dell’accusa, sono state velocità ed alcol ad accendere la miccia che ha innescato l’incidente costato la vita a Nikola. Era il febbraio di due anni fa quando il ragazzo, ventuno anni, venne travolto e ucciso mentre a bordo della sua Lancia Y stava percorrendo la galleria di Forca di Cerro, tra San Giacomo e Sant’Anatolia di Narco. Con l’accusa di omicidio stradale aggravato, di fronte al gup del tribunale di Spoleto, Federica Fortunati, c’è finito un altro ragazzo, 26 anni, vicino di casa della vittima.

A sostenere le ragioni dell’accusa il sostituto procuratore Vincenzo Ferrigno, secondo il quale la Volvo del 26enne, quella sera, viaggiava ad una velocità superiore rispetto a quanto stabilito dai limiti per quel tratto di strada. Inoltre, nel suo sangue venne trovato un tasso alcolemico pari a 1,72 grammi per litro, oltre il triplo rispetto a quanto consentito dalla legge.

La vicenda processuale di Nikola è accompagnata dalla battaglia di sua madre, Renzana, che sta combattendo non solo per il caso del giovane figlio strappato alla vita, ma perché questa vicenda possa in qualche modo diventare un esempio e contribuire a fare sì che cose del genere non succedano più.

“La mia vita si è fermata a 21 anni perché tu guidavi ubriaco. Ora voglio giustizia”, è uno dei messaggi che campeggia in città con tante vele sulle quali campeggia il volto di Nikola. “O guidi o bevi”, è uno degli altri messaggi, a testimonianza del fatto che questa battaglia va oltre questo drammatico, singolo episodio.

Nel corso dell’udienza preliminare c’è stata la costituzione di parte civile di un’associazione di familiari delle vittime della strada. Insieme a loro, è stata concessa l’ammissione nel processo come parti civili della mamma, del papà, dei fratelli, dei nonni e degli zii di Nikola. Il giudice ha aggiornato l’udienza al 25 maggio. Inoltre, su richiesta della difesa, è stata inoltre citata come responsabile civile la compagnia assicurativa della vettura su cui viaggiava l’imputato.

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