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Cronaca

Morte di Franco Trinca, disposta l’autopsia per stabilire le cause del decesso del biologo no-vax

La procura di Perugia: accertamenti anche sull’esenzione con la quale il professionista aveva potuto non vaccinarsi. Verifiche del Nas su oltre 800 certificati in tutta l’Umbria

Autopsia per accertare se il decesso sia collegato al Covid e se l’esenzione dal vaccino, oltre a verificarne la correttezza, abbia influito sulla morte del biologo Franco Trinca.

Dopo le indiscrezioni sui giornali (in primis Selvaggia Lucarelli, con la quale il biologo si era scontrato in tv, su Domani) la Procura di Perugia, con l’intervento diretto del procuratore Raffaele Cantone, ha rilasciato una nota in cui spiega che “si reputa opportuno precisare che effettivamente è stato disposto un accertamento tecnico irripetibile, ex articolo 360 codice di procedure penale, al fine di verificare l’effettiva causa di morte del citato dottor Trinca, in quanto il predetto era risultato, da altre indagini in corso, destinatario di esenzione dalla somministrazione del vaccino. In particolare, l’accertamento si è reso necessario per comprendere se le situazioni che avevano giustificato l’esenzione fossero effettive e, in caso contrario, se il decesso, eventualmente dipendente da Covid, potesse essere ricollegabile all’omessa somministrazione del vaccino”.

La procura di Perugia ha dato mandato ai carabinieri del Nas di acquisire le cartelle cliniche del biologo, che sosteneva la non necessità di vaccinarsi anche per la presunta presenza di grafene nel vaccino, presso l’ospedale di Città di Castello dove è deceduto per Covid il 4 febbraio scorso. Disposta, quindi, anche l’autopsia che si svolgerà a Roma in seguito a una denuncia/esposto di qualcuno (probabilmente di familiari) che evidentemente avanza sospetti e chiede che vengano accertate le cause del decesso, come scrive la stessa Selvaggia Lucarelli).

Trinca aveva ideato un suo protocollo di cure assieme all’amico e medico no-vax Mariano Amici e di fronte all’aggravarsi della sua situazione clinica aveva rifiutato l’intubazione. Il decesso sarebbe sopraggiunto per le complicazioni dovute alla polmonite, fino all’arresto cardiaco.

Ad oggi, sono 826 le esenzioni vaccinali sotto la lente di ingrandimento dei carabinieri del nucleo antisofisticazione e sanità dell’Umbria. Come riporta il Corriere dell’Umbria, tra gli 826 “esentati” ci sono 5 over 90, 19 persone di 80-89anni, tra i 70-79enni sono 46, sono invece 114 tra i 60-69enni, 257 tra i 50-59enni, 180 tra i 40-49enni, 104 tra i 30-39enni, 69 tra i 20-29enni, 29 tra i 15-19enni, 2 tra i 12-14enni e uno tra i 5-11enni. Dal 15 febbraio, ricordiamo, per recarsi al lavoro - sia nel pubblico che nel privato - è necessario essere in possesso del super green pass che si ottiene soltanto con vaccinazione o guarigione da Covid e non con il tampone.

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