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Cronaca Guardea

Parla l’insegnante picchiata mentre fa jogging: “Mi sento come un morto sulla bara, ho riconosciuto il mio aggressore”

Guardea, trenta giorni di prognosi per la donna. Il punto sulle indagini: carabinieri sulle tracce del papà di uno degli alunni. “Purtroppo anche questo episodio rientra in un attacco ormai costante e quotidiano alle donne e alle istituzioni”

Ecchimosi, lividi, la tiroide lacerata e trenta giorni di prognosi. ““Come sto? Mi sento un morto sulla bara. Comunque via... oggi muovo di nuovo il collo”. A parlare con La Nazione è Stefania Turreni, 47 anni, insegnante, vicepreside, assessore comunale alla scuola, rimasta vittima domenica scorsa di una brutale aggressione mentre correva lungo la strada che da Guardea conduce alla frazione di Tenaglie, nel comune di Montecchio.

Dopo alcuni giorni trascorsi in ospedale, la donna è tornata a casa. Duranteil ricovero, è stata ascoltata dai carabinieri di Amelia che indagano sull’episodio. “Ho riconosciuto chi mi ha aggredito – continua l’assessore Turreni – e l’ho riferito ai carabinieri. Diciamo che è una persona riconducibile alla mia attività professionale. Ma non voglio dire niente di più, ci sono in mezzo dei minori da tutelare”.

Le indagini si starebbero appuntando contro il padre di uno degli alunni dell’insegnante. Il cerchio sarebbe ormai stretto, ma nei confronti del presunto aggressore non sono stati ancora presi provvedimenti che – comunque – potrebbero arrivare nel corso delle prossime ore.

In base alla ricostruzione, la donna sarebbe stata aggredita con pugni, spinta in un dirupo e poi sarebbe stata vittima di un tentativo di strangolamento, non andato a buon fine per il sopraggiungere di una vettura che avrebbe messo in fuga il suo aggressore. Che avrebbe però fatto in tempo a strappare il cellulare dalle mani della donna, prima di lanciarlo via lontano. Il telefono è stato posto sotto sequestro da parte degli inquirenti. Potrebbero rivelarsi fondamentali eventuali impronte che dovessero essere rilevate.

“Con questa persona – dice ancora la donna al quotidiano - ho avuto interlocuzioni solo nel mio ruolo istituzionale di vicepreside, con protocolli formali e nell’ambito delle convocazioni che la scuola fa alle famiglie. Una cosa devo aggiungere: purtroppo anche questo episodio rientra in un attacco ormai costante e quotidiano alle donne e alle istituzioni, soprattutto all’istituzione scolastica. E questo per me è veramente insopportabile. L’impegno scolastico sta diventando ingestibile”.

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