Chiede al marito gli alimenti per la figlia che però è maggiorenne: nei guai assieme all’avvocato
Controversia famigliare finisce con una denuncia per estorsione nei confronti della donna e un esposto contro il legale all’Ordine degli avvocati di Terni
Il conto alla fine dell’atto di precetto è di poco più di 700 euro: dentro ci sono gli “alimenti” per il mese di ottobre 2023 e il compenso professionale per l’avvocato di Terni che si è occupato della pratica. “Ma quell’atto è un’estorsione”, si difende il marito a cui la (ex) moglie ha chiesto i soldi. Perché nel frattempo la figlia è diventata maggiorenne e per questo l’uomo ha denunciato la donna e presentato un esposto all’Ordine degli avvocati.
La vicenda inizia nei primi mesi del 2022, quando una sentenza del tribunale di Terni mette fine al matrimonio di una coppia di cinquantenni. Nel provvedimento del giudice è indicato che al marito spetta il compito di versare “entro il 5 di ogni mese l’importo di 550 euro a titolo di mantenimento della figlia”. E così succede fino ad ottobre 2023. Quando i soldi non arrivano. La donna decide così di avvalersi del suo avvocato che redige un atto di precetto in cui, il 2 novembre scorso, batte cassa all’ex marito e intima di versare entro dieci giorni il mantenimento, gli interessi legali e il suo compenso. Totale, appunto, poco più di 720 euro.
L’ex marito - assistito dall'avvocato Giacomo Marini – non ci sta e fa presente che la figlia è divenuta maggiorenne poco prima della metà di ottobre e quindi, il documento “riveste carattere estorsivo”. Alla luce di questo, diffida la ex e il suo legale a “desistere immediatamente” dal procedimento e da “ogni altro atto persecutorio e vessatorio”, presentando allo stesso tempo una denuncia contro la donna per estorsione e un esposto all’Ordine degli avvocati perché apra un “procedimento deontologico” contro l’avvocato. Agli uffici giudiziari e all’Ordine l’ardua sentenza.