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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Locale da “sballo”, ma dopo due anni il tribunale fa marcia indietro: assolto il gestore

Dopo un’indagine della squadra mobile di Terni il pub del centro cittadino era stato sequestrato e il gestore arrestato. L’uomo in aula: non sapevo che si facesse uso di cocaina

Era la fine del mese di aprile di due anni fa quando un’operazione della squadra mobile della questura di Terni portò al sequestro di un locale di via Lanzi e all’arresto – ai domiciliari – del suo gestore, un uomo albanese che all’epoca dei fatti aveva 34 anni.

Da gennaio a dicembre del 2020, sosteneva l’accusa, l’uomo avrebbe “adibito o comunque consentito che venisse adibito il locale” a “luogo di convegno di persone” che proprio nel pub avrebbe “fatto uso di sostanze stupefacenti” e in particolare di cocaina.

Più nel dettaglio, il blitz era un prosieguo dell’operazione antidroga della polizia denominata “Caronte” del 16 febbraio dello stesso anno, quando la squadra mobile aveva eseguito 9 misure cautelari - 6 in carcere e 3 ai domiciliari - nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti.

Dalle dichiarazioni rese dai “clienti” del locale sembrava infatti essere emerso che il bagno del locale incriminato venisse usato come postazione per assumere cocaina e questo fosse a conoscenza – o comunque “tollerato” – dal gestore del locale della movida ternana.

Ieri il processo davanti ai giudici del tribunale di Terni: il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a tre anni di carcere ma il giudice, accogliendo le argomentazioni della difesa dell’uomo – rappresentata dall’avvocato Francesco Mattiangeli – ha optato per l’assoluzione.

Particolarmente soddisfatti il legale e l’imputato presente in aula che si era sempre proclamato estraneo alle accuse e che ha dichiarato di non essere “a conoscenza di alcun consumo di sostanza all’interno del pub e di non averlo tanto meno mai tollerato”.

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