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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Addio Franca, una vita dalla parte giusta: l’ultima battaglia della paladina dell’antiracket

Imprenditrice e poi vittima di usura, ha fondato l’Anvu. Era malata da tempo, tanti i messaggi di cordoglio per la sua morte

È morta Franca Decandia. Imprenditrice e poi fondatrice dell’Anvu, Associazione nazionale vittime dell’usura, ha speso la sua vita nella difficilissima battaglia dell’antiracket. Aveva compiuto 70 anni lo scorso 3 aprile.

Era malata da tempo, ma non ha smesso di stare dalla parte giusta: dalla parte di chi subisce, di chi viene ricattato, di chi viene usato dai criminali. Perché lei per prima, sulla sua pelle, aveva sperimentato l’orrore della violenza. Una violenza che raccontava di rivivere ogni notte.

La notizia della sua morte ha cominciato a circolare dalla tarda mattinata di oggi, 5 aprile, e sta suscitando reazioni e messaggi di cordoglio. 

Titolare di due importanti negozi d’abbigliamento a Terni (“…da me – raccontava – venivano anche la ragazze di ‘Non è la Rai’….”) Franca Decandia precipitò nel buco nero dell’usura. CI aveva raccontato di avere “perso tutto: la mia vita, il mio lavoro, la mia famiglia”. Ma non aveva mai perso la voglia di combattere, neanche dopo avere subito un violento stupro da parte dei delinquenti ingaggiati dai suoi aguzzini.

Non la fermarono gli strozzini, i criminali, la paura. Decandia, sarda di origine ma poi ternana e ancora spoletina di adozione, fondò l’Anvu, Associazione nazionale per le vittime dell’usura e del racket, che divenne un faro capace di illuminare la vita di tante vittime e affondò i piedi nelle prime linee delle battaglie contri chi specula sulle disgrazie degli altri e contro la burocrazia. Tanti casi, tanti processi, tante vite riacciuffate quando ormai sembravano perdute.

Una vita in trincea, senza mai mollare di un centimetro. “Solo quando i miei occhi si chiuderanno, riuscirò a dimenticare quella scena”, diceva qualche tempo fa. E allora, adesso riposa in pace. Davvero. Che la terra ti sia lieve. È stato un onore conoscerti.

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