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Cronaca

Addio a Giampiero, sognatore nonostante tutto: da oggi Terni ha meno coraggio

Professore, uomo di cultura “classica”, fondatore di un giornale e animatore delle menti: la scomparsa di Raspetti lascia un vuoto. Sabato i funerali a San Cristoforo

“Sono vent’anni che esce questo giornale, e non abbiamo mai saltato un mese”. Con queste parole, negli ultimi tempi, Giampiero Raspetti ragionava su quanta strada avesse percorso quella sua idea, “La Pagina”, nata come una scommessa nelle stanze di casa sua prima, poi in una piccola redazione in piazza del Mercato. All’inizio un esperimento, poi una realtà che è riuscita a ritagliarsi il suo spazio e diventare un punto di riferimento per diverse generazioni. Sul giornale infatti scrivono ragazzi, studenti, ma anche ex politici, appassionati di cultura in genere. Una scommessa vinta che Giampiero ha portato avanti spesso da solo, ancorato alla sua idea di non scendere a compromessi sulla cultura, con la “sua” cultura, quella classica. Non solo dal punto di vista accademico. Una cultura che lo ha spinto sempre avanti, a cercare nuove sfide: come le ultime, quelle di rilanciare la Valnerina e la basilica di San Valentino. Scelte coraggiose, come quelle che hanno sempre accompagnato la sua vita. E Terni da oggi si ritrova meno coraggiosa. I funerali si svolgeranno sabato alle 15 nella chiesa di San Cristoforo.  
“Giampiero Raspetti non è più con noi - scrive in un post la biblioteca comunale di Terni - Abbiamo lavorato con lui al suo ultimo progetto di promozione della Valnerina, condividendo come sempre le sue passioni e il suo entusiasmo.  La nostra città perde una figura di riferimento importante, un animatore culturale, un intellettuale con lo sguardo sempre avanti”. “Caro amico - scrive Riccardo Leonelli, ultimo degli ultimi artisti in ordine di tempo ad aver collaborato con lui - fratello, padre Giampiero. Il dolore non ha voce, il mio cuore è straziato, non so cosa dire. Ti porti via la mia adolescenza e i ricordi più intensi della mia vita. Ma l'uomo che sono diventato rimarrà sempre, grazie a te. La libertà dell'essere adulto e di capirne il senso profondo. Hai avuto una vita difficile. Sei stato sempre controcorrente, combattivo, polemico, a volte, ma con tanti sogni nel cassetto che hai cercato di realizzare, condividere con la città che tanto amavi. La Pagina è stato ed è un piccolo miracolo. Le parole non cambiano le cose ma aiutano a non dimenticare e io ne ho spese e ne spenderò ancora per te. Non solo gli olocausti, non solo le tragedie. Ma anche per i grandi uomini. Voglio dirti grazie, amico mio. Grazie perché - su quel banco di scuola - mi hai trasmesso la vita” .
“E’ stato un uomo - spiega la presidente della Provincia, Laura Pernazza - che ha dato tantissimo a Terni e a tutta la provincia grazie al suo incessante impegno nella cultura e nel sociale. Lo conoscevo personalmente e verso di lui nutrivo una grandissima stima. Lo avevo incontrato recentemente in Provincia ascoltando con attenzione i suoi progetti per Terni e il territorio. La sua scomparsa ci priva di una personalità viva e brillante e di un supporto e uno stimolo continuo per la città e per il territorio provinciale”. 

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