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Cronaca

Furia e colpi di pistola: condanna confermata per l’omicida di via Galvani

Nell’estate del 2017 uccise in via Galvani un connazionale per “vecchie ruggini”: sedici anni di reclusione per Kujtim Beli

Confermata dalla Corte d’assise d’appello di Perugia la condanna a 16 anni di reclusione nei confronti di Kujtim Beli, il 62enne albanese che la mattina del 18 luglio del 2017 uccise a colpi di pistola il connazionale 49enne Demir Hyseni, sposato e padre di tre figli.

La corte perugina, presieduta da Giancarlo Massei (in aula erano presenti l’avvocato Cristina Rinaldi per i famigliari della vittima e Francesco Mattiangeli, difensore dell’imputato) non ha modificato la sentenza dei giudici di primo grado del tribunale di Terni, accogliendo le richieste avanzate dalla procura generale.

Secondo la ricostruzione giudiziaria, Beli conosceva da tempo la sua vittima e giunse dall’Albania – con tanto di pistola – per regolare vecchie ruggini, che divennero ancora più profonde nel momento in cui Hyseni avrebbe rifiutato di concedere un lavoro allo stesso Beli.

Rifiuto che scatenò l’ira dell’omicida che esplose diversi colpi di pistola sotto casa della vittima, in via Galvani.

Dopo la sparatoria, Beli tentò di guadagnare la fuga ma venne rintracciato a Bari dai carabinieri di Terni che, in collaborazione coi colleghi pugliesi, riuscirono ad impedire che si imbarcasse su un traghetto diretto in Albania.

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