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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Soldi sporchi, cuore verde d’Italia “lavatrice” della criminalità: tre operazioni sospette ogni giorno

La relazione dell’unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia: “Livelli elevati di rischio di riciclaggio”

Il dato potrà sembrare poca cosa rispetto a quello di Lazio o Lombardia. Ma gli 007 di Bankitalia lo sottolineano nella loro relazione: “Seppur più limitati in valore assoluto, si rilevano aumenti percentuali degni di nota da parte di Abruzzo (+28,6%), Trentino-Alto Adige (+27,2%) e Umbria (+24,3%)”.

Si tratta degli “sos” ricevuti dall’unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, in questi giorni in primo piano per le operazioni “sospette” legate all’ex campione della Roma, Francesco Totti. L’unità di informazione finanziaria per l’Italia (Uif) è l’unità centrale nazionale con funzioni di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, istituita presso la Banca d’Italia.

“Acquisisce informazioni riguardanti ipotesi di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo principalmente attraverso le segnalazioni di operazioni sospette trasmesse da intermediari finanziari, professionisti e altri operatori, ne effettua l’analisi finanziaria, utilizzando l’insieme delle fonti e dei poteri di cui dispone e ne valuta la rilevanza ai fini dell’invio ai competenti organi investigativi e giudiziari, per l’eventuale sviluppo dell’azione di repressione”.

In pratica, passa al setaccio i movimenti di denaro che potrebbero nascondere attività legate alla criminalità e dunque forme di riciclaggio di soldi “sporchi”.

È operativa da quindici anni e nel corso del 2021 – l’ultimo anno analizzato – ha ricevuto complessivamente 139.524 segnalazioni rispetto alle 12.544 del primo anno di attività: oltre dieci volte di più e 26.337 in più rispetto al 2020. “Si tratta del più alto tasso di crescita registrato dal 2012, il cui valore supera con ampio margine quello complessivamente riferito al triennio precedente (+20,6%). Tale marcata espansione del flusso segnaletico – spiega la relazione - è ascrivibile principalmente al significativo incremento delle segnalazioni trasmesse dal comparto finanziario non bancario, che sfiorando in termini assoluti le 20.000 unità (+74,4%)”.

Il dato per l’Umbria parla di 1.283 operazioni sospette ricevute nel corso del 2021 – oltre tre ogni giorno - il 24,3% in più rispetto al dato del 2020 (1.032) per un incremento che è tra i più alti in Italia a fronte di una media nazionale del 23,3%.

Banche e poste continuano ad essere le fonti della maggior parte delle segnalazioni (55,2%) anche se “hanno ridotto il loro peso relativo (67% nel 2020). È proseguita, infatti, la crescita delle segnalazioni inviate dai prestatori di servizi di gioco (+32,7%, +1.887 unità rispetto al 2020), dagli operatori non finanziari (+160,0%, +1.786 unità) e dai professionisti (+40,4%, +1.473 unità) con un’incidenza rispettivamente del 5,5%, 2,1% e 3,7% sul totale”.

L’Umbria viene indicata come una tra le realtà in cui si sono registrati i maggiori incrementi. Ma la relazione dedica un altro passaggio al cuore verde d’Italia e al rischio che – sempre di più – questo possa diventare una “lavatrice” di denaro che arriva da attività illecite.

“A conferma delle evidenze emerse negli anni passati, anche nel 2021 i livelli più elevanti di rischio di riciclaggio collegato all’utilizzo di contante si rilevano nelle province centro-settentrionali, concentrate soprattutto in Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Veneto, oltre che in alcuni distretti di confine. Si tratta, come per il passato, di zone caratterizzate da un utilizzo di contante mediamente inferiore a quanto osservato nel resto del Paese, ma dove i criminali sembrano poter sfruttare le migliori opportunità di investimento disponibili sia nell’economia legale che in quella illegale”.

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