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Cronaca

Rende la vita maledetta agli ex datori di lavoro, li ha anche inseguiti con un martello e due pietre: arrestato

Si licenzia per problemi di alcolismo ma poi pensa di non avere ricevuto tutta la liquidazione e comincia l’incubo. L’ultimo episodio davanti ad un bar, provvidenziale l’intervento della polizia di Terni

L’ultimo episodio è successo due giorni. Dopo avere scoperto il bar in cui i due erano soliti fare colazione, si è piazzato all’esterno aspettando che uscissero. Poi, una volta fuori, li ha inseguiti brandendo un martello e due grosse pietre per poi raggiungere uno dei due e prenderlo a pugni.

L’intervento degli agenti della squadra volante ha messo fine ad un incubo che andava avanti da giorni. Protagonisti della storia sono un cittadino albanese di 46 anni, regolare in Italia, e i suoi datori di lavoro: due fratelli italoalbanesi di 60 e 48 anni, titolari di una piccola impresa di costruzioni, presso la quale aveva lavorato fino a circa tre anni fa, quando si era licenziato per problemi di alcolismo.

Nelle ultime settimane, l’uomo aveva maturato l’idea che la fine del rapporto di lavoro non fosse stata regolare. O meglio, che i due gli dovessero dei soldi. Fatto non vero, in quanto al momento del licenziamento aveva ricevuto tutte le sue spettanze.

Nonostante questo, l’uomo aveva cominciato con minacce verbali e telefoniche anche di morte, era ricorso alla diffamazione sui social e nei cantieri con dipendenti, parenti e conoscenti dei titolari della ditta, fino a presentare esposti e denunce infondate e a mettere in atto continue provocazioni, presentandosi anche di notte, armato di bastone, a casa loro, suonando continuamente al citofono, danneggiando ed imbrattando le targhe dei mezzi della ditta, riempiendone più volte le serrature con la colla.

Il 5 ottobre scorso gli era stato notificato il provvedimento di divieto di accesso alle aree urbane – il Dacur- emesso dal questore di Terni. Ma questo non gli aveva impedito di imbrattare e staccare i cartelloni della ditta, facendosi trovare la mattina presto al bar dove questi erano soliti fare colazione, tanto da spingerli a cambiare le loro abitudini.

Numerosi, nell’ultimo mese, gli interventi della squadra volante richiesti dai due imprenditori al numero d’emergenza, seguiti da varie denunce in stato di libertà. Fino all’epilogo dello scorso 25 ottobre.

Gli agenti della Volante lo hanno fermato nei pressi del furgone della vittima con ancora nello zaino il martello e le due pietre in terra, nelle vicinanze.

L’uomo è stato arrestato nella flagranza dei reati di atti persecutori, aggravati dall’uso degli oggetti atti ad offendere, e di lesioni personali ed è stato nuovamente denunciato per la violazione del Dacur.

Al termine del giudizio per direttissima, nei suoi confronti è stata applicata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai due imprenditori, ai loro familiari, alla ditta, ai cantieri dove prestano attività lavorativa ed ai luoghi dagli stessi abitualmente frequentati.

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