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Cronaca

Ragazzini “fantasma” e cadaveri senza nome: a Terni “scompare” una persona a settimana

La relazione del commissionario di Governo per le persone scomparse: 45 denunce in città in 11 mesi, 64 persone sono ancora da ritrovare

Il 25 maggio ricorre la Giornata internazionale dei bambini scomparsi. In base ai dati raccolti nella 26esima relazione annuale del commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, dal primo gennaio al 30 novembre 2021 (ultimi dati disponibili) complessivamente in Umbria le denunce di scomparsa sono state 189 (90 riguardano italiani e 99 stranieri) con 64 persone ancora da ritrovare.

Passando al dettaglio per provincia, le denunce di scomparsa a Terni sono state 45: 15 di persone con età compresa fra 18 e 65 anni, 27 di ragazzini (under 18) e 3 di over 65. A Perugia le denunce per persone scomparse con età fra 18 e 65 anni sono state 50, 83 quelle per minori di 18 anni e 11 per over 65.

In occasione del 25 maggio, l’ufficio mobile della polizia di Stato di Terni, con a bordo operatori specializzati nel contrasto alle svariate forme di bullismo e cyberbullismo, dalle prime ore della mattinata, è presente in piazza della Repubblica per rivolgere ai ragazzi e alle ragazze informazioni utili, distribuendo un pieghevole informativo ed un segnalibro, a cura dalla direzione centrale anticrimine, in collaborazione con il servizio polizia postale e delle comunicazioni, con consigli e numeri da contattare in caso di necessità.

La relazione del prefetto Silvana Riccio mette anche a confronto il trend delle scomparse negli anni 2019, 2020 e 2021 evidenziando che il numero di denunce, nel 2021, è aumentato rispetto a quanto accaduto negli anni precedenti con 163 denunce di scomparsa e 148 ritrovamenti nel 2019 e 137 denunce di scomparsa e 125 ritrovamenti nel 2020.

Il commissario straordinario per le persone scomparse cura anche il registro nazionale dei cadaveri non identificati: tre sono i morti “senza nome” a Terni. Si tratta di due uomini e una donna. Il primo ritrovamento risale al 22 maggio del 2010, lungo un tratto del fiume Nera. Si tratta di un uomo bianco, di circa 40 anni, con capelli neri “medio lunghi con ampie stempiature”. Segni particolari: diversi tatuaggi in varie zone del corpo e una frase in arabo “dispregiativa contro i musulmani”.

Qualche mese dopo, è il settembre dello stesso anno, dalla diga di Santa Maria Magale emerge il cadavere di un uomo, dall'apparente età di circa 55 anni, brizzolato. Nessun segno particolare ne tracce di violenza: la causa della morte viene infatti ricondotta ad “annegamento”.

Il 6 settembre 2016 lungo un tratto della linea ferroviaria Roma-Firenze viene scoperto il cadavere di una ragazza. Ha un'età di circa 24 anni, ha la pelle di colore scuro, gli occhi marroni e i capelli neri. Indossa dei pantaloni aderenti neri con una fantasia a fiori e una maglietta di colore rosa. Segni particolari, la presenza di un orecchino in metallo giallo nel padiglione dell'orecchio destro. La causa della morte è “investimento ferroviario”. Il fascicolo è il numero 2048: nessuno si è mai presentato per reclamare questo giovane corpo.

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