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Cronaca Lungonera Savoia

Venti clienti al giorno e “prenotazioni” on line, la casa del sesso di via Lungonera valeva 60mila euro al mese

Ogni prestazione veniva pagata fra 70 e 100 euro, ma gli aguzzini arrestati dai carabinieri lasciano alle tre giovani ragazze soltanto lo stretto necessario per sopravvivere: nuovi dettagli dall’operazione “504”

Venti clienti al giorno e una tariffa fra 70 e 100 euro a “prestazione”: la casa del sesso scoperta dai carabinieri di Terni in via Lungonera Savoia fruttava ai due aguzzini finiti in manette fino a 60mila euro al mese. Tutti soldi che restavano nelle loro tasche visto che alle tre ragazze segregate nell’appartamento e costrette a prostituirsi non veniva dato che lo stretto necessario per sopravvivere.

LA CRONACA | “Vi prego, portateci via”, il blitz dei carabinieri

D’altra parte, i due moldavi arrestati dai militari – 21 e 41 anni – avevano tolto alle ragazze documenti, passaporti e altro. Non potevano uscire dalla casa-lager e non potevano rifiutarsi di vendere il loro corpo altrimenti – era questa la minaccia – a scontarla sarebbero stati i famigliari e i figli piccoli rimasti in Moldavia.

Emergono altri particolari dall’indagine “504” che ha permesso agli investigatori del Nor di Terni di scoprire questo appartamento a luci rosse nel cuore di Terni. L’indagine è scattata dopo la segnalazione di alcuni cittadini, insospettiti dal viavai di persone nell’appartamento. La prenotazione degli incontri – hanno ricostruito i militari – avveniva on line tramite dei siti specializzati in incontri. Lo stesso affitto era stato concordato via web.

IL VIDEO | I dettagli dell’indagine

Una volta scelti data e orario dell’incontro, i clienti arrivavano in via Lungonera e digitavano il codice 504 sul tastierino all’ingresso del condominio (da qui il nome dell’operazione) e potevano entrare liberamente nella casa per consumare il rapporto sessuale a pagamento, non prima di avere regolato il pagamento della prestazione.

I due moldavi tenevano la contabilità, annotando il numero dei clienti e incassando il conto a fine giornata.

Tutto questo, fino allo scorso 7 settembre quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento. Alla vista dei militari, le ragazze attraverso il traduttore dei cellulari hanno chiesto subito aiuto. Uno dei due moldavi, il più giovane, era presente nell’appartamento ed è stato arrestato in flagranza di reato. Una settimana dopo, il 14 settembre, è stato rintracciato anche il secondo componente della banda. Era a Latina, “base” logistica della gang. Anche per lui – così come richiesto dal procuratore della Repubblica di Terni, Alberto Liguori – sono scattate le manette ai polsi.

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