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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Via Cavour

Danni ad un’attività del centro. Il racconto del titolare: “Via Cavour completamente abbandonata. Diventata zona di sfogo”

Il post su facebook del titolare di Verigudde che spiega: “Il danno morale fa più male di quello effettivamente arrecato, da un punto di vista economico”

Rabbia, delusione ed un pizzico di scoramento. Una delle arterie centrali della città – via Cavour – è ormai teatro di crescenti episodi disdicevoli. Le segnalazioni, da parte dei residenti, sono sempre più frequenti e fanno riferimento anche ad altre piazze e vie limitrofe come Sant’Alò, XI Febbraio, Giannelli per citarne alcune. Il titolare di Verigudde, nel corso della mattinata di giovedì 22 luglio, ha postato su facebook una foto che evidenza i danni subiti alla propria attività: “Quello maggiore è prettamente morale, rispetto ai reali di natura economica” tiene a sottolineare alla nostra redazione di www.ternitoday.it. “La via è ormai presa d’assalto da diversi ragazzi anche se non è corretto generalizzare. Purtroppo non c’è controllo, è diventata una zona di sfogo della cosiddetta movida. Sono sei anni che ho questa attività, negli ultimi due la situazione si è andata a degradare e deteriorare in modo evidente e non è questione di Covid. Il problema viene da più lontano”.

Le criticità: “Ad esempio rispetto ad altre vie del centro qui non ci sono telecamere. Anche sabato sono arrivate tre pattuglie della polizia. Si susseguono risse, atti di vandalismo. Vedi tanti giovani che iniziano a camminare, per poi spingersi in atti inconcepibili, presi dalla noia. Altro problema enorme la somministrazione incontrollata ai minori degli alcolici. Senza poi dimenticare quell’ordinanza che dovrebbe essere rispettata dove, dopo le 22, non puoi prendere da bere se non seduto al tavolo o nella zona di pertinenza”. Con amarezza il titolare del locale afferma: “Questa non è più la CavourArt che si ricorda. Occorre prenderne consapevolezza ed agire perché la situazione sta degenerando”. Infine l'imprenditore lancia un’idea che viene attuata all’estero dove, oltre a pagare la bevuta si addebita anche il costo del bicchiere in vetro: “Restituendo quest’ultima parte una volta che viene riconsegnato”.  

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