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Cronaca

L’incontro con il pusher e il primo malore, le ultime ore di Flavio e Gianluca: “Stavano male già prima delle 22”

Le testimonianze degli amici e il lavoro degli investigatori per ricostruire i fatti prima della morte dei due ragazzi di Terni. Lo spacciatore guardato a vista in carcere, l’avvocato: “Colloquio interrotto dai pianti, è una persona distrutta”

“Si giocava a calcetto fino alle 22.30 a San Giovanni. Ma loro non hanno giocato, stavano male. Uno ha vomitato: un liquido biancastro che dunque non era solo codeina”. Gli ultimi momenti in vita di Flavio e Gianluca cominciano a cavallo dell’ora di cena di lunedì 6 luglio. È in questo frangente che i due ragazzi di 15 e 16 anni, che la mattina dopo verranno trovati morti nei letti delle loro case in via Pastrengo e a Villa Palma, incontrano lo spacciatore.

“Ha ammesso di avere ceduto metadone”, dice l’avvocato Massimo Carignani, che assiste il ternano di 41 anni finito in cella con la contestazione di “morte come conseguenza di altro reato”. “L’ho incontrato in carcere questa mattina. È una persona distrutta, tanto che il colloquio era continuamente interrotto dal pianto. In alcuni momenti – spiega ancora il legale – ho addirittura fatto fatica a capire quello che cercava di dirmi. Ha problemi di tossicodipendenza, tanto che il metadone ceduto ai ragazzi proviene dal Sert. Vive una situazione molto particolare, è guardato a vista dagli agenti della polizia penitenziaria”.  

Una indagine lampo, “portata avanti grazie alla collaborazione dei giovani – spiega il procuratore della Repubblica di Terni, Alberto Liguori, che ha seguito l’inchiesta assieme al sostituto Raffaele Pesiri – e con l’intuito investigativo dei carabinieri di Terni”. La pista della droga è stata imboccata poco dopo la scoperta dei due decessi. Gli inquirenti hanno capito che quella poteva essere la strada giusta da seguire. Ed hanno cominciato a raccogliere i pezzi.

Una ventina i ragazzi sentiti, le cui testimonianze hanno fornito gli elementi utili per comporre il puzzle. Lo scambio di sostanza – metadone – è avvenuto nella prima serata del 6 luglio. I due ragazzi si sono sentiti male prima delle 22, per poi rientrare in casa tra la mezzanotte e le due del mattino. Il decesso è avvenuto nel cuore della notte, anche se tutti i dettagli verranno forniti dall’esame autoptico che sarà effettuato nei prossimi giorni. E cruciale sarà anche il risultato dei test tossicologici per capire quali sostanze abbiano assunto i due ragazzi.

Soltanto metadone? Oppure un mix di metadone e codeina? “Abbiamo perquisito alcune abitazioni e trovato elementi indiziari – spiega ancora il procuratore Liguori – così come è stata trovata la bottiglietta che è stata probabilmente utilizzata per assumere il cocktail mortale”.

Se la provenienza del metadone è piuttosto chiara, da approfondire resta invece quella della codeina. “Vedremo nei computer e nei telefonini che sono stati sequestrati”, dice il procuratore, che aggiunge parlando di un lavoro di indagine che proseguirà “a trecentosessanta gradi”.

Questo perché uno degli elementi più drammatici che sono emersi in queste frenetiche ore di lavoro investigativo è che i giovani sentiti hanno dimostrato una “dimestichezza con il mondo della droga”. “Conoscono caratteristiche farmacologiche e tecniche delle sostanze. Non so – sottolinea Liguori – se per esperienza o solo per avere la possibilità di accedere a tante informazioni”.

“La persona arrestata – dice ancora Liguori – era un frequentatore del quartiere”. E quindi non è escluso che quello dell’altra sera non fosse il primo incontro tra l’uomo finito in carcere e i due ragazzi. E non è escluso nemmeno che ci siano state altre persone che potrebbero avere preso da lui il metadone. “Lui – spiega l’avvocato Carignani – ha ammesso di avere ceduto la sostanza a due persone e la contestazione nei suoi confronti parla di due persone. Non se ci siano altri elementi di cui però al momento non sono a conoscenza”.

Domattina alle dieci è in programma l’udienza di convalida dell’arresto in carcere, venerdì pomeriggio sarà affidato l’incarico per gli esami tecnico-scientifici. Passo dopo passo, dalla cornice ormai abbastanza chiara si comincerà ad avere anche una visione d’insieme di questa assurda e tragica vicenda.

  

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