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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Tragica battuta di caccia, la morte ripresa da una telecamera: in manette l’amico della vittima

Svolta nelle indagini sulla fine di Davide Piampiano: le indagini hanno portato a escludere l’ipotesi dell'incidente, decisivi alcuni filmati

Svolta nelle indagini sulla morte di un 25enne di Assisi, morto durante una battuta di caccia, nei pressi del monte Subasio, in provincia di Perugia. I carabinieri della compagnia di Assisi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Perugia nei confronti di un uomo, residente ad Assisi, individuato quale presunto autore dell’omicidio del 25enne, Davide Piampiano.

Nei confronti dell’indagato, il giudice delle indagini preliminari ha ritenuto, sulla scorta degli elementi raccolti della procura della Repubblica, sussistenti gravi indizi di colpevolezza per il reato di omicidio volontario con dolo eventuale.

Da una prima ricostruzione della dinamica, basata sulle dichiarazioni rese dai vari testimoni, era invece emerso che la vittima si trovava a caccia con un altro amico e che un terzo cacciatore, non impegnato con loro nella battuta ma residente in quella località, aveva trovato la vittima in fin di vita dopo aver udito in lontananza uno sparo ed essersi avvicinato per verificare se i due fossero riusciti ad abbattere un cinghiale. In sede di autopsia sono emersi numerosi dubbi sull’ipotesi che il colpo fosse stato esploso accidentalmente dallo stesso 25enne, poiché sembrava da escludersi che esso potesse essere partito a bruciapelo, portando quindi gli inquirenti a svolgere accertamenti più approfonditi.

Le indagini dei carabinieri hanno poi consentito la svolta e quindi di ricostruire una dinamica ben diversa dei fatti. Sul luogo dell’incidente, avvenuto l’11 gennaio, i carabinieri hanno sequestrato, oltre ai telefoni, alle armi e agli indumenti dei presenti, anche una GoPro che la vittima utilizzava per pubblicare suoi contenuti sui social.

I filmati in essa contenuti all’interno, particolarmente crudi e drammatici, hanno permesso di stabilire che il colpo fatale certamente non è stato esploso dal fucile della vittima a seguito di una caduta, ma da quello di un terzo presumibilmente anche lui nella battuta di caccia.

Lo stesso, accortosi di quanto accaduto, secondo quanto si comprende dal filmato, avrebbe poi cercato di depistare le indagini alterando lo stato dei luoghi, scaricando l’arma di Piampiano, disfacendosi del proprio fucile e della propria giacca da caccia e soprattutto omettendo di chiamare tempestivamente i soccorsi, avvisati solo dopo vari minuti da un altro giovane che si trovava a caccia e che nel frattempo era sopraggiunto.

Il comportamento omissivo ha consentito di ipotizzare a carico dell’autore dello sparo l’ipotesi dolosa di omicidio, avendo “con la sua scelta di non chiamare immediatamente i soccorsi accettato il rischio che il soggetto colpito potesse morire”. Il presunto responsabile si trova ora a Capanne.

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